Capitolo 12

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Il mese in cui avrebbero dovuto trovarsi nel mondo di Lawnard era novembre. Nonostante ciò, il leggero vento mattutino e il clima tenue gli avevano fatto dimenticare questo particolare.

Benché il tempo atmosferico lì fosse diverso, non aveva perso traccia del giorno in cui sarebbe dovuto morire. Lo portava avanti nella propria mente per contare il numero esatto di giorni per cui si sarebbe dovuto sentire grato di aver vissuto in un altro mondo con così tante possibilità.

Una di quelle possibilità non rese contento Reux.

«Finalmente una missione importante! Wow, è come se non avessi chiesto io stesso alla vecchietta in cima all'Albero di permettermi di accompagnarvi... Assurdo!»

Un sorriso raggiante, gli occhi socchiusi e un cenno di saluto. Un uomo dal lungo ciuffo rosso scuro con l'attaccatura dei capelli sul lato di colore nero si presentò vestito elegantemente di fronte ai due missionari.

Un nero cappotto nascondeva il suo corpo esile, i guanti dello stesso colore accompagnavano un outfit completamente scuro che lasciava scoperto solo il viso e il collo e un'espressione di forzato tentativo di amicizia fece irritare Reux nel modo più visibile possibile.

«Merda. Ora che lui è qui possiamo sognarci un viaggio normale» commentò quest'ultimo.

«E dai, amico mio! Non sei contento di avere la rarissima occasione di portare a termine un incarico AL DI FUORI del villaggio? Insomma, fossi in te sarei già in preda alla pazza gioia.» Con fare snobbante, l'individuo magrolino sorrise a Lawnard.

«Dunque tu sei Lawnard Cosmo, il nuovo arrivato.» Per un attimo il suo sorriso sparì, come se si fosse preso del tempo per squadrarlo da testa ai piedi. Poi riprese a fare l'amichevole. «Un amico di Reuxino è anche amico mio! Molto piacere. Il mio nome è Valk N. Zoras. Puoi chiamarmi Val, e io potrei chiamarti Law...»

«Ehi, "Law-coso" è il soprannome che gli ho dato io.»

«È così bello avere soprannomi quando si è così amici. Davvero, lo ammiro! Pertanto, ti prego di prenderti tutte le comodità necessarie. Condividiamo dei bei momenti insieme!»

Lawnard non seppe come reagire. Non poteva negare di trovare il suo stile... accattivante. Se si fosse trovato in un mondo moderno probabilmente sarebbe stato il tipo che porta occhiali da sole anche di notte e cerca in tutti i modi di sentirsi incluso.

Trovò strano il suo metodo di approcciarsi, ma gli strinse volentieri la mano pensando ai pregi di avere un altro compagno di viaggio. «O-Okay... Molto piacere, Valk. Sì, sono Lawnard, e con il mio partner siamo stati incaricati di... Un momento, tu e Reux vi conoscete?» Ripensando all'imbarazzante soprannome con cui Valk aveva chiamato il ragazzo, le loro reazioni erano proprio quelle di due vecchi amici.

«Che perspicacia! Ebbene sì, io e Reux...»

«Oh, ora lo dice.»

«...eravamo compagni a scuola.»

«Ecco, l'ha detto.»

Lawnard reagì nel modo più naturale possibile con un «eeh?» incredulo mentre alzava un sopracciglio incuriosito.

Valk Nial Zoras era il nome completo del ragazzo che avrebbe trasformato un duo in un trio. Se Reux era all'incirca un diciottenne, Valk doveva avere almeno ventun anni. Sembrava che anche in una comunità così piccola avessero organizzato un sistema di educazione, il che fece sorridere Lawnard.

«Mentre voi perdete tempo, io ho già scelto la mia cavalla» commentò Reux, salendo sopra l'animale dal pelo castano di nome Gionna. Valk si fermò per permettere a Lawnard di scegliere, vedendolo montare con una certa difficoltà in sella alla cavalla bianca e marrone di nome Mara.

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