Capitolo 42

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Reux e Valk avevano avvertito la terra smuoversi all'improvviso, pertanto ebbero la medesima idea di dirigersi in fretta in direzione del punto d'origine della scossa.

«Sembra una strada intricata.» La voce calma di Valk non veniva sconfitta da quella brutta situazione. Una volta aperti gli occhi, si era ritrovato al fianco di Reux in una galleria abbandonata – proprio come tutti gli altri, nonostante non sapessero ancora dove si trovassero. Poté soltanto immaginare i loro piani e assecondarli, provando una certa sensazione di sicurezza nel ritrovarsi assieme al suo più fidato amico. «Beh... forse ci sarà da camminare un po'.»

All'effimero chiarore del fiammifero da egli tenuto tra l'indice e pollice della mano guantata, Valk trovò un modo per parlare con Reux dopo molto tempo.

«Ehi, Reux.»

«Eh?» L'amico sembrava distratto. Teneva la mano in tasca, anche se non quella dove nascondeva il suo amato e odiato bracciale, ma non sembrava avere intenzione di rallentare. Era da sempre stato qualcuno difficile da capire, o forse il contrario – dipendeva dai punti di vista. Valk molto spesso azzardava il titolo auto-affibbiatosi di "suo migliore amico", anche se spesso non sembrava venire ricambiato. «Hai detto qualcosa?»

«Oh, volevo sapere come andasse il braccio.»

«Ah... Non saprei dirti.» Reux sospirò, rimembrando i momenti di incoscienza e il conseguente risveglio. «A parte per la sensazione di assenza, non trovo che sia molto cambiato. Le fasciature che mi avete rimesso none le sento nemmeno, per cui a volte mi chiedo se sia meglio toglierle. Però, sì, alla fine sto benone!»

«Per ora non le toccare. Trezia si arrabbierà.» Ci fu un disagiante attimo di silenzio. «Ehi... pensavo... tu che opinione hai di Lawnard?» La mano guantata si strinse maggiormente al fiammifero, quasi finendo per spezzarlo. Anche in un momento del genere porto la discussione altrove. Che idiota.

«Oh, beh! Insomma...» Reux si aggiustò il vestito impolverato con la mano libera, cercando le parole da dire. «Un momento... non mi hai già fatto questa domanda, in passato?»

«Uhm, non credo.»

«Sembri un po' fissato con quel tizio. Insomma, anche se non ha esperienza sembra riuscire a controllare l'energia per uscire dalle situazioni spinose. Anche se non ho mai voluto studiare tutte le sue proprietà a scuola, non potrei dire che sia un totale imbranato. Eh eh, quello lì... Sai, forse vuole davvero aiutarci. Sto iniziando a crederci di recente, anche se mi sono perso così tanti avvenimenti e mazzate prese. Credo stia migliorando, non solo nel combattimento o simili... intendo con se stesso.»

Reux ha così tanta fiducia in lui? Se sapesse cosa gli ho detto... No, è giusto così. Se si sarà lasciato intimorire da una semplice messa in guardia allora non potrà mai essere... Un momento, stavo per dire «caposquadra»? Bah, che scemo che sono. Lui non potrebbe mai...

«...e a volte lo vedo come un bravo leader.» La voce di Reux si fece più sicura. «Sai, uno con la testa sulle spalle. Però, al contrario di un capo pretenzioso, si prostra allo stesso livello dei suoi compagni. Forse è il suo spirito ad attrarre le altre persone, anche se...»

«...anche se non ci ha mai detto nulla di sé?» rispose per lui Valk, ottenendo un'occhiataccia dal compagno.

«Come sei sfiduciante.»

«E se invece fossi tu quello troppo ingenuo? Alla fine ciò che voglio dire è che...» Ciò che voglio dire è che sono preoccupato per te, tutto qui.

«Cosa? Guarda che non siamo più bambini. Anche se ero io quello a proteggerti sempre ora non c'è bisogno di ripagarmi il favore dubitando di ogni singola cosa mi stia attorno. E dai, rilassati...»

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