Era bello. Nonostante lo sporco, la ferita e la smorfia sofferente sul viso, quel giovane era davvero bello. Con cautela, Evan aveva voltato a pancia in su il corpo inerte del ragazzo. Fu colpito subito da due cose: il fatto che non avesse più anni di lui (o non li dimostrasse) e che possedesse un fascino naturale e semplice.
I suoi capelli erano scuri, ma forse dipendeva dalla pioggia e dal fango che li imbrattava. Metà della sua faccia era sporca e la fitta frangia presentava una macchia più rossa sul lato sinistro. Appena aveva scostato le ciocche, Evan si era reso conto della ferita che spaccava la fronte del giovane, dal sopracciglio all'attaccatura dei capelli. Quella lesione lo aveva mandato nel panico.
Aveva chiamato Sarah qualche minuto prima e la sorella gli aveva promesso di raggiungerlo appena possibile. Era stata proprio lei a suggerirgli di girare il ragazzo ed Evan le aveva descritto la situazione, confidando nei suoi studi di medicina. Non era quindi rimasto altro da fare che attendere.
Evan si rialzò in piedi e coprì la faccia infangata dello sconosciuto con l'ombrello. Guardò la strada con apprensione, spostando il peso da un piede all'altro. Udì un gemito, che lo fece sobbalzare, e subito i suoi occhi grigi tornarono sul corpo disteso sotto di lui.
Il giovane stava riprendendo i sensi.
«Ugh, cosa è successo?» bofonchiò con voce impastata dal dolore. Si portò una mano alla testa e sibilò, quando le sue dita toccarono la ferita sanguinante.
«Credo tu abbia battuto la testa su una roccia.» rispose Evan, un po' sconcertato, ma sollevato che l'altro fosse vivo.
Il ragazzo sobbalzò, non aspettandosi d'avere compagnia. Si puntellò sui gomiti, ruotando il torso per incrociare lo sguardo della persona che reggeva un ombrello sopra di lui. Evan era rimasto imbambolato dalla sua bellezza per la seconda volta. Lo sconosciuto aveva grandi occhi blu, di un blu innaturale, intenso e luminoso, e un viso delicato, per certi versi ancora da bambino. Socchiuse le labbra piene, forse per chiedergli qualcosa, ma parve che nemmeno lui riuscisse più a parlare.
Più il loro silenzio si protraeva e più nella mente di Evan sfolgorava la parola "fatidico" come la luce di un'ambulanza. Il viso di quello straniero era ipnotico e non solo per la sua avvenenza. Dovette ricordare a se stesso di respirare, ma solo quando sentì il suo nome echeggiargli alle spalle si scosse sul serio.
«Evan! Dove sei?!» lo chiamò Sarah, camminando con cautela sullo sterrato fangoso ai bordi della strada. Dietro di lei, la Yenko era ferma sul ciglio e le luci arancioni delle frecce lampeggiavano sotto la pioggia ormai fine.
La ragazza si avvicinò, una volta avvistato il fratello, tenendo d'occhio il terreno sdrucciolevole. Le sue ballerine non erano adatte al fango e più di una volta l'avevano quasi fatta ruzzolare a terra. Dovette trattenere le mille imprecazioni che le salivano dalla gola, mentre raggiungeva i due in mezzo al bosco.
«Eccoti! Stavo per-» si interruppe appena vide il ragazzo steso al suolo, «Dio mio! Evan, cosa è successo?!»
«Penso che sia caduto.» disse Evan, il tono più serio e calmo, «Credo abbia battuto la testa.» finì, indicando con la mano libera la fronte del giovane coperta di capelli insanguinati.
Sarah si chinò per osservare meglio la ferita. Nell'agitazione generale, però, i fratelli si erano scordati che l'altro ragazzo aveva ripreso conoscenza da poco e si sentiva spaesato, per non dire spaventato, alla vista di due estranei che gli ronzavano intorno. Sebbene i Cunningham non avessero un aspetto losco, il giovane dagli occhi azzurri scattò irrequieto. Si drizzò su un ginocchio, pronto a darsela a gambe. Sarah si allontanò e alzò le mani per fargli capire che non voleva nuocergli. Evan, invece, si chinò per sostenerne il peso con il braccio. L'ombrello gli cadde di mano, dimenticato.
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I Marchiati
Science Fiction"Esiste qualcosa di più umano di un mostro?" Evan Cunningham ha 21 anni, è alla fine del suo anno sabbatico e non sa se riprendere il college a settembre, abbandonato anche a causa di una delusione amorosa, o restare a lavorare nell'agriturismo di f...