«Allora, ti trovi a bordo di un'astronave di Anthuryun, la terza in ordine di atterraggio.» raccontò Espen, mentre i tre percorrevano il lungo corridoio spoglio, illuminato dai neon e dotato di porte metalliche poste a regolare distanza una dall'altra.
«Terza?»
«Sì.» proseguì Steve, «La prima è stata quella che trasportava la Chiave e che si è inabissata nel Lago Flagstaff. La seconda, quella della fazione nemica, crediamo sia atterrata da qualche parte tra California e Nevada.»
«Aspetta, sul fondo del Lago Flagstaff c'è davvero un'astronave?!» esclamò Evan, fermando anche gli altri due. Boccheggiava incredulo; ricordava che il lago era diventato famoso per una collisione a mezz'aria tra velivoli sul finire degli anni '50, ma non immaginava che ospitasse un'astronave aliena sul fondo delle sue acque.
L'amico si strinse nelle spalle. «Non tutto quello che esce dalla bocca dei complottisti è una stupidaggine.»
Evan scosse il capo ancora scettico, ma proseguì, «Dicevi che ci sono tre astronavi qui: come mai nessuno se n'è accorto?»
«Be', le navi sono atterrate in luoghi abbastanza deserti e spopolati. A parte qualche terremoto, frana e stranezza territoriale, non è accaduto un granché.» supplì Espen, «Se te lo stai chiedendo, siamo vicini al confine con il Canada, ma sempre nel Maine. Siamo al riparo da occhi indiscreti, celati da una fitta foresta e una tecnologia aliena che permette all'astronave di mimetizzarsi tra gli alberi fino a diventare quasi invisibile.»
«Oh, come in Predator?» ghignò Evan e la ragazza annuì, «Allora speriamo che sia a prova d'acqua! E cosa ha portato tre astronavi aliene sulla Terra?»
«Una guerra civile.» cominciò Espen, «Anthuryun è il nome del pianeta da cui vengono gli Anthuryani e i Marchi. Ellen è una di loro, poi c'è Luk, il signore pelato che ci ha aiutati, e altri due, Brosh e Marsh. Li vedrai in giro. Ce ne sono altri, ma non interagiranno con te. Non lo fanno nemmeno con noi. Non credo che gli piacciamo molto. Li chiamiamo con nomi terrestri, perché i loro assomigliano a codici fiscali quando dobbiamo pronunciarli!» sogghignò, «Comunque, da quanto ho capito, sono organismi unicellulari a base di una strana lega di silicio, mercurio, arsenico e un paio di altri elementi non presenti sulla Terra, che permette loro di acquisire la forma che preferiscono. Sono praticamente immortali, se non viene distrutto il loro nucleo. E, a quanto ne so, sono asessuati, sebbene abbiano preso la forma di maschi o femmine.»
Espen lasciò a Evan il tempo di assimilare ciò che gli aveva detto. Lo vide corrugare la fronte, intento a carpire tutte le informazioni che gli venivano date e stiparle nella mente. Lo vide combattere un'intensa battaglia contro il proprio scetticismo e attese, comprensiva e memore d'esserci già passata. Appena lo vide accantonare la propria incapacità di afferrare appieno la situazione, gli fornì ulteriori informazioni.
«Circa una dozzina di anni fa, su Anthuryun era il momento di eleggere un nuovo Reggente, ma tutti i futuri sovrani erano pessimi. Così, una specie di parente del sovrano uscente - la chiamiamo Alinna - ha rubato la Chiave e, insieme a pochi fidati seguaci, è scappata. Non voleva vedere il suo pianeta governato da una massa di carogne e ha preferito andarsene.»
Evan ebbe un lieve sussulto a quel nome. Rammentò di aver urlato qualcosa di simile, in un qualche giorno dei quattro che aveva vissuto in stato di semi-incoscienza.
«La Chiave è ciò che vi ha dato il Marchio, giusto?» la interruppe, ma stavolta fu Steve a rispondere.
«Sì. Inoltre, è il nucleo che dà vita ad Anthuryun e ne permette la continuazione e il sostentamento. È anche il simbolo del potere: chi ha la Chiave regna.»
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I Marchiati
Science Fiction"Esiste qualcosa di più umano di un mostro?" Evan Cunningham ha 21 anni, è alla fine del suo anno sabbatico e non sa se riprendere il college a settembre, abbandonato anche a causa di una delusione amorosa, o restare a lavorare nell'agriturismo di f...