Evan è agitato. Non lo biasimo affatto. Credo che i suoi amici gli abbiano ampiamente parlato di me e mi offenderei del contrario. Gli occhi grigi saettano ovunque, cercando una via d'uscita o un po' d'aiuto. Caro ragazzo, non avrai nessuno dei due. Non finché non ti avrò parlato.
D'un tratto, Evan mi sorprende: alza una mano e ha il fegato di minacciarmi, anche se lo vedo da qui che si sta cagando addosso.
«Hai una bella faccia tosta a venire qui, pur sapendo chi sono!» sbraita.
Quanto è adorabile? Faccio del mio meglio per non ridere, ma vi assicuro che è difficile.
«Prima che ti ordini di abbaiare come un cagnolino, hai qualcosa da dire?»
Mi arrendo. Scoppio in una fragorosa risata che mi fa addirittura piegare in due. Ragazzi, questo piccolo gattino che tira fuori gli artigli mi fa così tenerezza!
«Scusami. Non volevo mancare di rispetto al tuo atteggiamento da duro.» cerco di ricompormi, «Però hai ragione. Tu controlli i Marchi e io dovrei essere intimorito da te. Aspetta! Faccio una faccia impaurita.» lo prendo in giro. Contorco la faccia in un'espressione che penso sia di terrore, anche se in realtà lui non può capirla per via del Marchio che sto usando. Stringo i pugni e li porto sotto al mento come quelle sgualdrinette negli anime che guarda sempre Hideki. Com'è che fanno? Ah, sì. Kya!
Ho pure chiuso gli occhi. Sono un bravo attore, non c'è dubbio. E volete sapere perché? Perché ho fatto cadere il Catalizzatore in trappola!
Evan mi fissa come se fossi scemo. Abbassa la guardia. È il mio momento. Numero di magia: ora mi vedi, ora non più!
Scompaio da davanti a lui e gli ricompaio alle spalle. Ah, il Marchio di Williams è davvero utile. Gli appoggio una mano ora lilla sulla spalla e gli copio il potere. Evan si gira e tenta di colpirmi, ma per allora è tardi. Sono già scomparso e riapparso. Inizio ad ansimare. Maledizione, di già?! È per via del fatto che ho usato tre Marchi a tempo: Tabula Rasa è sempre attivo, aggiungeteci il teletrasporto di Dennis e il, come lo chiamano?, ah sì, c0p1P@st3 di Hideki e capirete perché mi sono già stancato.
In teoria non ci sono impedimenti a usare più di un Marchio alla volta, ma non è consigliabile farlo. Il mio fisico è pur sempre umano. Ma, almeno per stavolta, devo fare un'eccezione. Ora che ho copiato il Marchio di Evan, posso usarlo per controllarlo. Ironico, no?
Stendo un braccio con il palmo aperto verso di lui. Evan sbianca, quando vede una banda nera apparire attorno al mio polso. Nello stesso istante, un collare spesso compare intorno al suo collo. Non lo strangola, ma è come se lo facesse. Lo afferra nel vano tentativo di scioglierselo di dosso. Mi dispiace, ma, per i prossimi tre minuti, sei mio!
«Avevi ragione, amico. Non posso permettermi di sottovalutarti. In fondo, potresti controllarmi.» lo informo sarcastico, «Senza offesa, ma devo prendere precauzioni.» Evan libera qualche imprecazione, «Ah, un piccolo consiglio: la prossima volta che vuoi avere la meglio su un nemico, non perderti in chiacchiere!»
«Sei Ralph?!» chiede d'un tratto.
Rimango basito un attimo. Crede che sia il Prof? Divertente!
«Non sono Ralph.» scuoto il capo, «Ma me ne sono servito!» aggiungo, strizzandogli un occhio.
Evan tentenna. È stupito dalla mia sincerità. Si passa la lingua sulle labbra: «Cosa vuoi?»
«Cosa voglio?» inclino la testa da un lato, come se contemplassi davvero la risposta, «Voglio quello che vuoi tu! Voglio quello che vogliono tutti: stare bene. A te cosa fa stare bene, Evan? A me, avere un conto in banca con tanti zeri, una bella fuoriserie e magari una ragazza diversa che me lo succhia quando ne ho voglia. O un ragazzo, voglio dire, perché scegliere, giusto? E tu?»
STAI LEGGENDO
I Marchiati
Science Fiction"Esiste qualcosa di più umano di un mostro?" Evan Cunningham ha 21 anni, è alla fine del suo anno sabbatico e non sa se riprendere il college a settembre, abbandonato anche a causa di una delusione amorosa, o restare a lavorare nell'agriturismo di f...