(Mi scuso per i primi capitoli, sono scritti malino e a tratti potrebbero avvicinarsi al cringe, giuro che migliorano.)
Chiudo la porta della mia stanza e dopo aver riposto la tessera magnetica nella borsetta nera che indosso mi dirigo verso l'ascensore e ci entro. È il 18 febbraio del 2022, quindi questo vuol dire solo una cosa. Oggi c'è la presentazione della nuova Ferrari F1-75, per questo non sono a casa mia ma al Maranello village, struttura nella quale mio zio e mio padre trascorrono la maggior parte della loro vita. Tutta la mia famiglia fa parte del mondo della formula 1 e le macchine in generale, quindi di conseguenza anch'io ne faccio parte, con l'unica differenza che il mio lavoro non c'entra assolutamente nulla con la Formula 1, ma è parte fondamentale della mia vita, senza di essa mi sentirei persa.
Il mio sogno da piccola era quello di diventare una stratega nella ferrari e ci ho provato, ho frequentato il liceo scientifico e ho anche iniziato un anno all'università ma contemporaneamente mi attraeva anche il mondo dello spettacolo, quindi in terzo superiore ho fatto un provino per una serie statunitense e contro ogni mia aspettativa mi hanno presa. L'anno dopo a soli 17 anni mi sono trovata in un mondo completamente nuovo, circondata da telecamere e da persone molto più talentuose e con più esperienza di me. Obbligatoriamente ho dovuto lasciare l'università e quindi scegliere di lavorare nel mondo dello spettacolo a quello della formula uno, ma questo non vuol dire che la f1, in particolare la Ferrari, non faccia parte della mia vita, anzi tutto il contrario. Io vivo per la Formula uno, il mio cuore batte in contemporanea al motore della Ferrari e non potrei mai, dico mai, abbandonarla. E anche se lo volessi non potrei.
Mattia Binotto è mio zio, suo fratello Giacomo Binotto è mio padre. Mio padre però si occupa delle Ferrari al di fuori della formula 1.
Tutti fremiamo dalla voglia di vedere le rosse tornare in pista e non manca molto. Oggi è l'esposizione ufficiale alla quale parteciperanno i migliaia di dipendenti ferrari, i loro parenti e personaggi importanti di questo sport. Saremo circondati da telecamere ma ormai siamo più che abituati.
Le porte dell'ascensore si aprono e dopo essere passata dalla Hall tutta tema Ferrari esco da quella struttura per dirigermi verso l'altra. Quando arrivo saluto i dipendenti educatamente ed entro con il pass. Ci sono pochissime persone, solo i più indispensabili. È abbastanza presto in realtà, ma entrambi i Binotto mi avevano gentilmente chiesto di presentarmi almeno con un'ora di anticipo per non confondermi con tutti gli invitati, perciò eccomi a camminare verso di loro vestiti tutti in tiro.
Con loro ci sono ovviamente entrambi i piloti: Charles Leclerc e Carlos Sainz.
<<Oh, che bello. C'è l'hai fatta allora.>> mi accoglie mio zio, salutandomi con i soliti due baci sulle guance.
<<Rispetto sempre gli orari.>> sorrido sornione <<Ciao papà.>> saluto accarezzandogli la schiena.
<<Ciao Stella.>>
Sono già stata a contatto qualche volta con i piloti, per congratularmi con loro, per gli auguri di compleanno, due parole mentre uscivamo dal Paddock, ma non ho mai avuto qualche tipo di rapporto. Mi limito a sostenere la squadra, stare accanto alla mia famiglia e osservare con estrema attenzione la gara.
Entrambi per la presentazione hanno la divisa Ferrari e posso affermare che il rosso è il loro colore. Charles è il primo a farsi avanti <<Ciao Evelyn.>> lo vedo tentennare ma alla fine decide di salutarmi con un piccolo abbraccio. Probabilmente questa è la prima volta che ci salutiamo per davvero. Ci incontriamo solo al Paddock e la maggior parte delle volte ci incontriamo solo di sfuggita.
<<Ciao.>> Carlos invece si limita ad una cordiale stretta di mano accompagnata da un accogliente sorriso.
<<Hai avuto qualche intoppo?>> mi domanda mio zio, apprensivo come sempre. Per adesso parliamo in italiano.
<<No. È andato tutto bene, anche il viaggio.>>
Lui annuisce aggiustandosi gli occhiali e poi si rivolge ai due ragazzi <<Come voi anche lei è arrivata oggi. È la prima presentazione a cui assiste, facciamo in modo che non se ne penta, si?>> scherza ridendo, contagiando anche i due piloti e di conseguenza anche me. Mio padre sorride vedendo la scena.
<<Come potremmo non farlo.>> gli da corda Charles girando la testa di lato.
<<speriamo ci porti fortuna.>> esordisce Carlos.
<<lo spero anch'io.>> rispondo. E lo spero con tutto il cuore.
Charles annuisce d'accordo mettendosi le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni e poi inizia a parlare della nuova macchina, della bellezza del telaio e dell'emozione di provare a guidarla con il nuovo motore. Dalle sue parole è facilmente intuibile la passione che prova per le monoposto e il luccichio nei suoi occhi ti fa credere che non esista altro al mondo meglio di questo sport. E i suoi occhi sono veramente grandi, posso solo immaginare quante cose contengono al loro interno.
Continuiamo a parlare e nel mentre altre persone si avvicinano per accordare le ultime cose prima della presentazione. Man mano che gli invitati arrivano vengono sistemate le sedie al centro della stanza e qualche minuto prima dell'inizio viene portata dentro anche la nuova F1-75 coperta da un velo rosso, che verrà poi tolto.
<<Quel posto lì è il tuo.>> mio padre mi indica una delle sedie in prima fila con il cartello "riservato" e dopo un bacio sulla guancia raggiunge suo fratello e i due piloti. Io invece vado a sedermi dove mi è stato indicato.
Prendo velocemente il telefono e tolgo la suoneria. Poco dopo iniziano le prime premesse e poi viene chiamato Mattia Binotto con i piloti al suo fianco per l'inizio della presentazione. Il discorso inizia descrivendo gli obiettivi della macchina e sottolineando tutto il lavoro di squadra -gli elogi meritati a Charles Leclerc e Carlos Sainz- poi finalmente la rivelazione della macchina. I due ragazzi sono coloro che tolgono il velo suscitando un forte applauso da tutti noi.
Non ci sono parole per descrivere quello che sto vedendo. Ogni volta che vedo la nuova monoposto è sempre una nuova emozione, ma questa volta la macchina è letteralmente spettacolare. Il mio cuore non smette di correre e forse, dico forse, è anche a causa di un certo ragazzo che non riesce a fare a meno di sorridermi da tutta la durata dell'evento.
Prevedo un anno pieno di emozioni.
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...