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Mi scuso per aver pubblicato solo un capitolo la settimana scorsa, ma ho avuto un super "mental breakdown" per così dire. Purtroppo questo non è uno dei miei periodi migliori quindi non avevo proprio voglia di rileggermi il capitolo, per questo motivo ci saranno sicuramente errori che potete benissimo scrivermi nei commenti (motivo per cui ho deciso di scrivere questo ad inizio capitolo). Conoscendomi, ed essendo ormai abituata a ciò so che tra qualche giorno tornerà tutto alla normalità, ma per adesso rimarrò depressa e chiusa dentro casa. Vado a scrivere un capitolo depresso (almeno ci provo)
ps. si tratta del capitolo 27😉

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Dopo sette ore e mezzo di volo più dieci minuti di ritardo in cerca del mio passaporto, finalmente una delle tre hostess annuncia l'atterraggio. Slaccio la cintura quando la spia si spegne e indosso il giubbotto di pelle nero che avevo portato con me. Se in Bahrain faceva caldo qui a Londra era esattamente l'opposto con i suoi 6 gradi. Fortunatamente la mia bellissima macchina aveva il riscaldamento.

<<Speriamo che il volo sia stato di suo gradimento signorina Binotto.>> per quante volte abbia viaggiato oramai su jet privati non mi abituerò mai al trattamento riservato.

<<Tutto perfetto... >> guardo il cartellino che porta sul suo petto <<Mariana.>>

Un quarto d'ora dopo salgo in macchina diretta verso l'ufficio di Staven, dove alla fine abbiamo deciso di tenere la riunione. Per quanto mia madre mi faccia odiare l'idea di rimanere a vivere qui, Londra è stupenda e sarà sempre una parte di me. Sono nata e cresciuta qui, e nonostante quando i miei genitori hanno divorziato il giudice mi abbia praticamente obbligata a rimanere con mia madre non mi dispiaceva così tanto solo per la città. Avevo la mia vita, i miei amici, la mia scuola e anche se avrei sicuramente preferito andare a vivere con mio padre andare a Maranello significava scombussolare completamente la mia vita.

Collego il telefono e richiamo Erik Howsam, uno dei produttori di Madame Web che mi ha chiamata mentre ero in aereo. Vedo che la notizia del mio imminente ritorno a casa è arrivato in fretta.

Erik risponde mentre io faccio una curva <<Evelyn Binotto, che enorme piacere sentirti.>> si sempre tutti così teatrali.

<<Anche per me Erik.>> rispondo <<Scusa se non ti ho risposto prima, ma sono atterrata solo poco fa.>>

<<Non importa,>> mi dice <<ti ho chiamata per fissare un incontro in modo tale da poter incontrare il cast principale.>> spiega <<Il cast è al completo e vorrei che vi conosceste.>>

<<Certo si>> inizio <<ma questa settimana proprio non posso. Dove si terrà l'incontro?>>

<<Qui a Los Angeles.>>

Penso velocemente ai miei impegni <<Sarò li il 31 marzo per l'Ellen show. Se per te va bene potremmo incontrarci il 30 e arriverei un giorno prima.>>

Lui ripete in continuazione <<Perfetto.>> e quando ha finito mi dice: <<Perfetto, avviso gli altri e ti mando una mail di conferma. Ci vediamo il 30 Evelyn.>> lo saluto a mia volta e poi chiudo la chiamata. 

Ho alcuni messaggi non letti ma adesso è l'ultimo dei  miei pensieri contando che sto per avere una delle conversazioni più importanti di questo mese. Con questo gioiellino arrivo a casa di Carmen in cinque minuti, che a differenza mia è sempre puntuale.

Sale in macchina e ci abbracciamo subito. A causa del fatto che abitiamo in due città diverse non ci vediamo ogni giorno, ma lei ha comunque questa casa in affitto a Londra.

𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora