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POV CHARLES

16 aprile 2022

Eravamo a Monaco da meno di due ore e Evelyn voleva già andare via, direi per colpa mia.

Appena scesi dall'elicottero siamo passati un attimo da casa mia ed ero salito solo per lasciare le mie cose, Evelyn era rimasta in macchina e avevamo deciso che la sua valigia l'avremmo portata direttamente sulla mia barca siccome questo giorno e mezzo lo avremmo passato lì. Lunedì mattina poi, l'accompagnerò in Italia a casa di suo zio. Mentre tornavo giù mi ero accorto di due cose; Evelyn non era ancora mai stata in casa mia e neanche in nessuna delle mie Ferrari. Io invece avevo fatto entrambe le cose.

Subito dopo eravamo andati a fare spesa per domani e poi era arrivato il momento di cui Evelyn era totalmente ignara, perché conoscendola sapevo che non avrebbe mai accettato di venire qui... Davanti al salone di mia madre.

Glie lo detto solo mentre stavamo salendo i tre gradini che portavano davanti al locale. Nel caso sarebbe scappate avrei potuto riperderla facilmente visto che ci trovavamo in una piazza con attorno solo piante e appartamenti. Effettivamente ci ha provato ma ero dietro di lei prima che potesse farlo.

<<Charles, ti prego!>> mi schiaffeggia sul petto per la terza volta, cercando di superarmi <<Mi vergono troppo, per favore.>>

<<È solo mia madre!>> ok, probabilmente ho peggiorato la situazione.

<<Appunto!>> esclama mettendosi le mani sui fianchi <<È la donna che ti ha concepito, non c'è la faccio.>> prova per l'ennesima volta ad andare via passando dal mio fianco, ma la fermo mettendole le mani sulle spalle e abbassandomi alla sua altezza... non c'è davvero niente di cui preoccuparsi con mia madre, può essere selettiva a volte ma non c'è mai stata una volta che non abbia apprezzato i miei amici e oggi non sarà diverso. Anche perché le ho già parlato di lei, non mi resta solo che presentargliela personalmente. Sono sicuro però che curiosa com'è sia andata già a cercarla su internet.

<<Mon Ange, questo giorno sarebbe arrivato lo sai, io ho conosciuto la tua...>> inizio.

<<Si, ma tu sei diverso, non hai questo tipo di problemi ti amano tutti a prescindere, appena ti presenti si capisce che sei il ragazzo che ogni genitore vorrebbe per la propria figlia.>> aspetta un attimo, cosa...?!

Non sono sicuro che si sia effettivamente resa conto di quello che ha detto ma in questo momento non è la cosa di cui discutere, quindi cerco di riportare la mia mente al discorso principale <<Anche tu. Te lo ripeterò all'infinito che sei fantastica, lo sei agli occhi di tutti.>>

<<Non è vero.>> borbotta <<Io mi adatto alle persone per paura di non piacere, la maggior parte delle volte non è neanche la mia vera personalità.>> dopo queste parole tace definitivamente, scappando dal mio sguardo per paura del mio giudizio.

Beh, io la penso allo stesso modo <<Ok, ma io amo la tua vera personalità e lo farà anche mia madre. Siamo molto simili noi due quindi se piaci a me piacerai anche a lei, non ho dubbi su questo. E comunque>> sposto le mani dalle sue spalle al suo viso <<io sono sempre io e sono sempre accanto a te, basta che mi stringi la mano quando sei in difficoltà e ti aiuto, immediatamente. Sono un porto sicuro, ok?!>>

Con queste parole lei torna e guardarmi e dopo qualche momento arriva anche un piccolo sorriso <<La devi smettere con queste frasi, poi inizio a crederti troppo.>>

Uguaglio la sua espressione <<Chi ti dice che non è il mio obbiettivo?>> torno dritto allontanandomi di qualche millimetro e quando vedo che non mi respinge le prendo la mano e la incrocio con la mia <<Adesso andiamo?>>

𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora