Rimangono tutti in silenzio fino a quando lui e Mia non spariscono dentro il bar dell'hospitality e a questo punto mi chiedo perché vuole che vada di sopra, c'è semplicemente un secondo piano bar, non ha molto senso.
<<Allora? Che ti ha detto?>> mi chiede Marta impaziente. Mi domando qualche secondo se dirgli la semplice verità o meno, ma poi penso che se Charles avrebbe voluto farglielo sapere non me lo avrebbe sussurrato all'orecchio...
<<Niente.>> opto per la classica risposta e ho subito le loro reazioni. Ovviamente non mi credono, insomma non è possibile che non m'abbia detto niente.
<<Eres tan divertido cuando estás sexualmente frustrado.>>
[Sei così divertente quando sei sessualmente frustrata.]
borbotta Isa al mio fianco con il suo tipo sorrisetto che sto imparando a conoscere.<<Eh?>> aggrotto le sopracciglia arricciando il naso e guardandola in totale confusione. Forse dovrei ricordarle che a differenza sua non parlo spagnolo.
<<Niente.>> scimmiotta al mio fianco imitando la via voce con le stesse parole che ho usato prima. Ma lascio perde e per istinto guardo di nuovo all'interno in cerca di una schiena che conosco bene, ma Charles sembra essere già andato via. Quasi come se i due movimenti fossero collegati le mie gambe si stringono insieme per la frustrazione, perché doveva semplicemente sparire dopo avermi sussurrato quella frase?
<<Era arrabbiato?>> mi chiede Thomas, ma onestamente lo ignoro e mi alzo dalla sedia. Non lo faccio apposta, non è qualcosa che vorrei fare davvero -ignorarli intendo- ma è l'effetto che ha Charles su di me. Mi basta un suo sguardo o una sua parola per far sì che tutto il resto sparisca e solo perché è... è Charles. Non penso di avere nessun'altra spiegazione ma so solo che non è una cosa che posso controllare e questo spiega anche perché quasi sempre quando sono con lui faccio cose contro la mia volontà, o meglio, cose che mi impongo di non fare. Come baciarlo. Ma anche quello non è stato così tragico come me lo ero immaginato, anche se ad oggi non ho capito se quell'interazione abbia cambiato o meno qualsiasi cosa ci sia fra di noi. Sono sicura di sì, ma non ho ben chiaro in che modo.
Percorro la sua stessa strada di due minuti fa e i miei piedi salgono automaticamente le scale e mi rendo conto di aver lasciato la borsa sulla sedia solo quando sono al piano di sopra. Immagino che o Isa o Marta la prenderanno per me.
Esattamente come mi aspettavo, qui ci sono solo tante persone sedute ai tavoli vestite in rosso che parlano fra di loro. Charles non mi sembra in vena di prendersi un caffè o qualcosa del genere però. Ricambio il saluto di alcuni di loro e quando mi avvicino abbastanza riesco a vedere la sua figura appoggiata al muro di uno corridoio, mentre Mia è in piedi davanti a lui che annuisce a qualcosa che lui le ha detto. Mi avvio verso di loro ma prima ancora di arrivare entrambi registrano la mia presenza e improvvisamente ho quattro paia di occhi in più ad osservarmi. Mia si gira totalmente verso di me, aspettandomi, mentre Charles rimane nella sua posizione attaccata al muro e sospira semplicemente.
Sono più o meno ad un metro da loro quando lui si mette in piedi correttamente e mi afferra dal polso tirandomi verso di lui e obbligandomi a fare una piccola corsetta. Non dice niente a parole ma la sua espressione facciale esprime tutto.
Mia si affretta ad avvertirci di tornare entro venti minuti prima che iniziamo ad andare via attraversando il corridoio <<Puntuale Charles. Ci sono tante persone che vogliono parlare con te.>> io mi giro a guardarla un momento mentre mi chiedo perché non ci stia seguendo, Charles invece continua a camminare guardando dritto davanti a se.
Non mi posso trattenere dal chiedergli: <<Charles tutto ok?>> lui annuisce, ma non ne sono davvero convinta. Giriamo a sinistra e ci troviamo davanti ad un uscita di emergenza, che Charles si affretta ad attraversare dopo essersi guardato un attimo attorno. Mentre scendiamo le scale gli faccio un'altra domanda, solo che da questa mi aspetto una risposta <<Dove siamo diretti precisamente?>>
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...