31-

3.9K 133 74
                                    

<<Siamo in una sala giochi a quest'ora?>> gli domando a metà fra l'essere scioccata e incredula. Io sono ancora in macchina mentre lui è già fuori, elettrizzato all'idea di entrare.

<<Ok, non perdiamo altro tempo!>> esclama prima di aprire la mia portiera. Lo guardo scioccata quando porta il suo braccio sotto le mie ginocchia, e dopo avermi afferrata dalla schiena con l'altro mi prende in braccio. Emetto un piccolo verso di sorpresa aggrappandomi al suo collo, poi chiudo la macchina con le chiavi che aveva precedentemente appoggiando sul mio grembo, mentre inizia ad allontanarsi.

<<Camminerò.>> gli dico quando entriamo nella struttura. La prima cosa che mi colpisce sono le luci a led che passano dal rosso-al blu- al verde e così dicendo... poi le mani di Charles. Un signore dietro il bancone ci saluta, cosa che lui ricambia con un cenno del capo.

<<Preferisco così.>> risponde non accennando a lasciarmi andare. Cammina per qualche altro metro prima di trovarsi davanti ad un tavolo da biliardo, dove poi mi ci poggia <<Arrivo subito, rimani qui per favore, ok?>> annuisco permettendogli così di ritornare all'entrata.

Mi guardo intorno sistemandomi meglio su questo tavolo verde, sembra che sia vuoto. Sicuramente non lo è, ma mi sorprendo anche che sia aperto a quest'ora, quindi le persone devono essere veramente poche e dove sono io non c'è nessuno. Resisto all'impulso di alzarmi e girovagare in giro per vedere meglio di cosa si tratta, quali giochi ci sono e quanto rischio corriamo a farci vedere insieme. Ovviamente non farò niente di ciò perché Charles mi ha detto di aspettarlo qui ed è la prima volta, forse, che faccio davvero quello che mi viene detto, solitamente è sempre il contrario.

Muovo le gambe a penzoloni per distrarmi e prendo per la prima volta da oggi pomeriggio il mio telefono dalla borsa, dove non mi stupisco di trovare parecchi messaggi. Alcuni sono solo informazioni a cui fortunatamente non serve che risponda, la maggior parte provengono da Maude che non vede l'ora di sapere cosa abbiamo combinato questa sera, essendo l'unica a cui ho detto di questa uscita. Purtroppo non ho potuto dirlo a Nicole per timore che parlasse con suo fratello, e dopo l'altra sera meno lui sa della mia vita meglio è.

Rispondo a Maude dicendogli che sta andando tutto più che bene e che domani gli racconterò tutto, poi lo rimetto a posto quando Charles mi raggiunge con due tessere in mano <<Quel signore ci ha detto che dobbiamo usare queste per giocare, e non dimenticarla da nessuna parte perché sono numerate.>> mi avverte passandomi la mia.

<<Lo stesso vale per te.>> rispondo saltando giù <<Allora, visto che hai deciso tu di venire qui spetta a te scegliere con cosa iniziamo.>>

<<La scelta è troppo semplice.>> ghigna iniziando a camminare verso una zona precisa. Entriamo in un altra stanza, dove c'è anche della musica, in cui prevalentemente ci sono slot machine, videogiochi arcade e simulatori di auto da corsa. Beh, non è difficile capire qual'è la sua scelta, Race Craft <<Facciamo uno contro uno.>> sorride, ma quel sorriso di chi sa già di avere la vittoria in mano, beh vorrei ben dire...

<<Questo non è corretto. È ovvio che vinci tu, io non guido un auto da corsa nel tempo libero.>> mi lamento appoggiando le mani sui fianchi.

<<Neanch'io.>> bene, è in vena di scherzare.

<<Ho capito, vuoi umiliarmi.>> gli dico mentre raggiro la sedia <<Dopo avrò la mia rivincita.>> affermo sedendomi e stando attenta che la gonna non si alzi troppo, è già corta di suo. Non mi aspettavo però che fosse così inclinata e dalla mia espressione è facilmente intuibile, sembra di stare sdraiati <<Voi state così tutto il tempo?>> la mia voce trasuda incredulità. Ho sempre notato che i sedili delle monoposto sono leggermente inclinati all'indietro, ma non mi aspettavo si sentissero cosi.

𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora