Inspira-espira... inspira-espira... inspira-espira... dovrebbe essere una cosa spontanea, autonoma -e invece in questo momento devo ordinarmi di farlo. So quanto tutta la squadra sia in pista che in gestione merita questa vittoria. Nelle vacanze invernali tutti si sono impegnati al 110% per creare una macchina competitiva, in grado di dare ai piloti quello che meritano. Per non parlare di Charles e Carlos che la meritano più di chiunque altro.
Penso che lo scorso anno Charles sia stato il pilota più sfortunato di tutti i tempi, e questo ha influito sul suo modo di pensare e vedere le cose... credo che la maggior parte delle volte tendi a credere che sia tutta colpa sua, quando non è così. So quanto si sia sfogato con mio zio durante questi mesi e quanto spera in questo nuovo anno. Ogni volta che veniva alla pista di Fiorano per i test dava il meglio di sé, e non andava via fino a quando non raggiungeva gli obbiettivi che desiderava. Lo ammiro per la sua determinazione.
Adesso mentre lo vedo salire sulla macchina rossa per la parata penso che non esista persona che meriti la vittoria più di lui. Forse sarò di parte... ma lo credo sul serio.
Mio zio accanto a me parla, ma io lo ascolto a malapena. Solo quando le macchine compiono la prima curva e spariscono dalla visuale gli concedo la mia attenzione <<Cosa? Non ho capito...>> dico come se stessi ascoltando l'intero discorso.
<<Marco torna domenica prossima.>> ripete.
<<Tuo figlio?>>
<<Chi sennò?>> aggrotta la sopracciglia guardandomi.
<<Dici sul serio?>> i miei occhi si allargano <<Dio non lo vedo da natale.>>
<<Vuoi venire a casa da noi?>> mi chiede allora.
Certo che sì, il problema non è questo <<Adesso non ricordo con precisione i miei impegni ma dovrei essere libera per un giorno. Dopo guardo la mia agenda e ti do una conferma.>>
<<Okay.>> mi risponde, poi attende qualche momento per aggiungere: <<La Ferrari -la famiglia Agnelli...>> annuisco per incitarlo a continuare <<ha proposto una collaborazione con te.>>
Lo fisso senza essere in grado di dire niente. La Ferrari vuole una collaborazione? So che forse non dovrei essere così stupita ma sono cresciuta con questa scuderia quindi mi sembra impossibile. Marcus- il mio Pr, colui che si preoccupa della stampa e delle mie pubbliche relazioni, mi aveva avvisato che sarebbe potuto succedere, perché nell'ultimo anno la mia carriera ha preso il decollo e avendomi a loro disposizione non ci avrebbero messo molto a propormi qualcosa del genere.
<<Dici sul serio?!>>
<<Certo che si.>> mi risponde sorridendo <<Fra qualche giorno contatteranno Carmen per la proposta. Non avrei dovuto dirtelo e tu non avresti dovuto saperlo... perciò acqua in bocca.>> dice mimando il gesto della bocca cucita.
Annuisco copiando il suo gesto. Nessuno dei due dice altro perché veniamo presto raggiunti dagli ingeneri e mio zio inizia a parlare alla radio con Michael, il direttore della gara. Mentre la parata giunge al termine io entro nei box e recupero un paio di cuffie, che lascio sul collo, poi raggiungo Andrea che è in piedi a guardare i meccanici sistemare la macchina di Charles. Sugli schermi delle televisioni appare la mia faccia, quindi mi giro verso la direzione della telecamera e saluto, mentre la ripresa si allarga riprendendo anche Andrea. Mi chiedo quanto tempo ci impiegheranno i fan a domandarsi perché sono sempre nel box di Charles invece che in quello di Carlos.
Non passa molto prima che veda Carlos e Charles arrivare, questa volta con le loro tute. Quando Charles entra nel suo box cammina subito verso di noi e immediatamente il mio cuore di ferma, smette di pompare sangue per un tempo indeterminato. La tuta si trova legata ai sui fianchi quindi la nuova maglietta rossa è in bella vista, così come il suo busto. L'aderenza della maglia è in grado di far immaginare a chiunque quello che si trova al di sotto, e guardandomi intorno mi accorgo delle ragazze che la pensano esattamente nello stesso modo. Questo mi fa venir voglia di chiudergli io stessa quella tuta.
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...