Questa è la seconda e ultima sera che passo nella camera di Charles, quindi non avendo avuto tempo ieri abbiamo deciso di giocare oggi ad Uno.
Ovviamente io sto vincendo, sono imbattibile a Uno.
Charles sbuffa prendendo altre quattro carte a causa del mio +4 <<Puoi almeno far finta di non avere la vittoria assicurata?>>
<<Non credo di poterlo fare.>> rispondo mentre lui butta un 5 blu. Ci vogliono sono due giri prima di vincere con una carta inverti.
Esulto alzandomi dal letto <<Ho vinto, ovviamente ho vinto!>> esclamo sbattendogli in faccia la mia bellissima vittoria.
Lui mi guarda con espressione torva tenendo ancora le sue carte in mano. Mi viene da ridere per il suo comportamento e decido di fargli una piccola foto perché in realtà vorrei rivivere questo momento ancora e ancora.
<<Guardati.>> gli dico tornando sul letto vicino a lui per fargli vedere la foto in cui sembra che qualcuno gli abbia appena detto che la sua Ferrari è orribile.
<<Divertente, molto.>> commenta girando la testa per guardami in modo deciso <<Ti batterò un giorno.>>
<<Non ci scommetterei.>> rispondo scuotendo la testa. Lui mi guarda un ultima volta con le sopracciglia aggrottate e poi inizia a farmi il solletico <<Charles non ci provare!>> cerco di combattere contro di lui. Ma lui continua incurante delle mie parole e scoppio a ridere mentre cerco di liberarmi <<Charles smettila!>> esclamo cadendo sul letto.
Se c'è una cosa che non riesco a sopportare è proprio il solletico, lo soffo sin da quando ero bambina. Anche Charles inizia a ridere e non so se ride di me o della situazione <<Te lo meriti.>> mi risponde.
Visto che non ha intenzione di smetterla decido di ricattarlo, cercando di parlare fra le risate <<Giuro che ti tratterò come uno sconosciuto se continui.>>
Gli allontano le mani e sorprendente è stato abbastanza facile.
<<Meglio di no.>> mi risponde Charles <<È già stato abbastanza difficile arrivare a questo punto, meglio non rifare tutto da capo.>> finisce stendendosi sul letto con una mano dietro le testa.
Finalmente posso respirare normalmente. Rimango seduta sul letto senza stendermi e guardo il ragazzo accanto a me. Forse sono troppo distaccata a differenza sua ma non riesco a fare altrimenti. Quello che penso di lui rimarranno solamente pensieri e prima questa cosa gli passa meglio è per lui. Non posso dargli quello che vuole, c'è un motivo se non ho mai avuto relazioni serie e non è quello che lui si merita.
<<Ehi...>> mi richiama con un simpatico buffetto sulla guancia <<Che hai?>>
<<Niente.>> rispondo semplicemente con una alzata di spalle.
<<Si certo>> mi punzecchia <<e io guido nella Red Bull.>> con un braccio mi porta giù sul suo petto e inizialmente penso di allontanarmi, ma alla fine decido di non farlo perché sarebbe troppo scontato che qualcosa non va <<Che hai?>> ripete.
<<Niente.>> rispondo nuovamente <<Ti guardo semplicemente.>>
<<Mh...> mormora <<Per quanto io sia tentato di crederti non ti credo.>>
Sospiro chiudendo un attimo gli occhi <<Charles...>>
<<Evelyn.>> mi copia con tono di sfida.
Sapendo di non poter sfuggire questa volta decido di modificare leggermente la verità <<Stavo solo pensando che dovremmo lasciare tutto così.>> inizio <<So come la pensi tu ma hai bisogno di concentrarti sulla nuova stagione, non hai bisogno di un'altro peso da sopportare.>>
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
أدب الهواةLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...