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<<Mi sono svegliato di buon umore, quindi sono più che pronto a tenere a bada il tuo caratteraccio.>> perdo un battito o due quando la porta della mia stanza si apre e mi rilasso solo quando riconosco la voce. Poco dopo la figura di Charles appare davanti alla porta della mia camera. Con un gemito di frustrazione mi nascondo di nuovo sotto al piumone. Ero già sveglia prima che arrivasse lui, ma non ho nessuna voglia di alzarmi dal letto.

<<Cosa stai insinuando?>> borbotto.

<<Niente, inizio a prepararmi nel caso volessi cacciarti in altri guai o staccarmi direttamente il collo questa volta.>> la sua voce è accompagnata dal rumore delle tapparelle che si alzano e le tende che si aprono.

Oh cielo, i ricordi di quello che è successo sta notte hanno infestato tutto il mio sonno. Abbasso un po' le coperte per guardare Charles, che è in piedi davanti al mio letto con le braccia incrociate, poi il mio sguardo cade sull'enorme succhiotto che gli ho provocato e che adesso è diventato un mix di rosso e violaceo intenso. Faccio una piccola smorfia, sembra doloroso. Ora mi sento in colpa.

Mi alzo sui gomiti e gli faccio segno di sedersi. Dopo un momento di esitazione lo fa, ma rimanendo a distanza debita. Io invece mi avvicino per guardare meglio quello che gli ho fatto e alzo lentamente una mano per accarezzagli con i polpastrelli quel punto, ma dopo qualche attimo mi ferma dal polso scuotendo la testa. Mi scuso allontanandola velocemente <<Non lo avrei mai fatto se non avessi bevuto.>> gli dico, come per giustificarmi.

<<Credo di sì.>> ribatte.

<<No, invece no.>> rimango in silenzio qualche attimo <<O forse si, ma non così...>> lo guardo ancora per un po' prima di scuotere la testa <<Posso provare a nasconderlo, ma non so quanto funzionerà.>> probabilmente si scatenerà il finimondo se dovesse arrivare al paddock così, ma veramente non credo di poter fare molto con i trucchi, in più non ho con me neanche l'ombretto verde e il mio correttore è più chiaro della sua carnagione.

<<Va tutto bene. Vai a prepararti, io intanto ordino la colazione.>> dice alzandosi dal letto.

Esito mentre continuo ad osservarlo, ricordo bene la sua rabbia ieri e non sono sicura gli sia passata completamente, ma rabbia o meno io ho bisogno di schiarirmi le idee. Per questo motivo quando vado in bagno opto per la vasca e non la doccia, anche se questo vuol dire che dovrà aspettare qualche minuto in più. Sono sicura che quando ci troveremo faccia a faccia la mia bocca si serrerà e probabilmente non uscirà niente di buono da questo confronto, ma ieri sera ho fatto davvero una cavolata con Mick e non sarei sorpresa se fossi io a subirmi la ramanzina.

Mentre sono immersa nell'acqua gioco con le bollicine di sapone, che alleviano tutti i miei malesseri di ieri sera, e sorrido quando sento una musica familiare arrivare dall'altra parte della porta. Sarebbe una bella convivenza quella con Charles se tutte le mattine mi sveglierei così. Non passa molto prima che esca fuori e mi mette addosso l'accapatoio, lavandomi nel frattempo i denti -quello che precede la mia routine di skin care mattutina- non cambia mai l'ordine in cui mi preparo oppure tutta la mia giornata per me sarà scombussolata. Tutto ha un ordine preciso, dall'ordine in cui mi lavo e asciugo i capelli, come mi preparo per andare a letto, come io e il mio team ci prepariamo per un evento e anche come sistemo casa. È più una cosa mentale, ma mi aiuta nel non perdere il segno.

Dopo essermi messa l'intimo passo ai vestiti scelti per questa giornata, che consistono in un body nero a maniche lunghe che però è aperto sui lati e sulla schiena, per questo prima di uscire metterò sopra un blazer grigio, abbinato ad una gonna di pelle di Miu Miu. Esco dal bagno con le mie ciabatte da coniglio ai piedi, che sfortunatamente devo togliere per cambiarle con delle Alexander McQueen nere e bianche. 

𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora