POV CHARLES
Sono quasi le 4:45 di notte e io non ho chiuso occhio, o meglio, ci ho provato e il sonno ha deciso di salutarmi e andare via dalla finestra. Non solo non sono abituato a dormire con i termostati accessi, rimanendo così solo in box, ma Evelyn è nella mia mente un pensiero fisso come un chiodo. Non ho fatto altro che pensare a lei e quella specie di gonna che indossava stasera, a lei e alle sue guance rosee, a lei e quel maledetto ragazzo con cui è andata al letto, a lei e al suo profumo... a noi.
Ho reagito in quel modo quando mi ha raccontato di quel ragazzo non solo perché mi sentivo protettivo nei suoi confronti, ma soprattutto perché non accetterò mai qualcosa di simile. Essendo io stesso un uomo so benissimo che si può resistere ad un erezione e sapere che si è approfittato di lei per scelta mi manda in bestia. E per quante ne ho avute io in questa giornata non mi da comunque il diritto di fare sesso con lei sapendo benissimo che non è pronta, non quando non riesce neanche a baciarmi perché ha paura di avere una relazione. Non abbiamo esplicitamente parlato quale tipo di relazione sarebbe la nostra, ma credo che sia molto chiaro quello che voglio io e quello di cui ho bisogno, quello di cui ha bisogno anche lei ma non avrà mai il coraggio di chiedere. Io non voglio una relazione momentanea e instabile, tutto il contrario, ho bisogno di una relazione stabile e a lungo termine con cui guardare al futuro, e non l'ho mai cercata personalmente, ma quando Evelyn è entrata a far parte della mia vita è come se mi si fosse palesata davanti. Non credo sia il caso di parlarne in questo momento, so che la spaventerei, ma ho intenzione di darle tutto il tempo di questo mondo e resterò al suo fianco fino a quando non avrà più nessun dubbio.
Credo che abbia fatto un passo in più verso di me oggi, verso di noi, raccontandomi qualcosa su sua madre e sul suo passato. Il mio unico obbiettivo
-a parte vincere il campionato si intende- era quello di conquistare la sua fiducia giorno dopo giorno, così da farle comprendere che posso essere la sua spalla destra, quello con cui sfogarsi e parlare di ogni cosa lei voglia.Mi rigiro nel letto e per un secondo penso di andare da lei, ma primo: sono in mutande e non ho voglia di rivestirmi, secondo: non voglio rischiare di svegliarla, era veramente stanca e quasi mi è dispiaciuto di non averla portata direttamente a casa dopo il ristorante, ma lei si è divertita quanto me e credo che quella sala giochi abbia fatto miracoli nel nostro rapporto. È difficile stare così vicini quando lei mi attrae come non ha mai fatto nessun'altra, ma io ragiono e ragionerò sempre con la testa, non con altro.
Cerco di richiudere gli occhi e addormentarmi, ma niente da fare, non posso neanche chiamare qualcuno a quest'ora e distrarmi perché dormono tutti, quindi semplicemente decido di alzarmi e inossare i pantaloni del pigiama. Esco dalla stanza e cammino verso la cucina e quando passo davanti camera di Evelyn non posso fare a meno di fermarmi, non voglio sembrare un guardone, ma lo faccio e mi appoggio per qualche secondo allo stipite della porta per resistere alla tentazione di avvicinarmi al letto. È girata nella mia direzione, avendo così una chiara visione dei suoi capelli sparsi sul cuscino, in realtà l'unica cosa che posso vedere a parte i suoi occhi chiusi. Ha il piumone alzato fin sotto al naso ed emetto una risata silenziosa guardandola in adorazione, questo è tutto quello che vorrei, alzarmi la mattina e vedere per prima cosa la sua figura e i suoi capelli biondi sparsi accanto a me magari. Prendo un lungo respiro prima di obbligarmi a camminare verso la cucina.
Non sono bravissimo a cucinare, ma me la cavo, e credo che in un ora riuscirò a fare qualcosa di decente con le cose che ci sono. Più tardi dovremmo andare a fare spesa essendo stata lontana da casa per più di una settimana, ed è insensato che non vedi l'ora che arrivi quel momento. Mi lavo le mani e inizio a cercare le cose che mi servono con non poca difficoltà essendo la prima volta in questa cucina, dopo una quindicina di minuti finalmente inizio accendendo il gas.
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...