Altro giorno controproducente.
Se penso a tutto quello che dovrei fare invece di starmene nel letto potrebbe salirmi la febbre, quindi decido semplicemente di non farlo.
Per qualche ora posso starmene tranquilla al telefono senza ricevere nessuna chiamata da mio zio e mio padre perché entrambi stanno lavorando, poi all'ora di pranzo dovrò semplicemente far finta di voler avere una conversazione con loro.
Ne approfitto per rispondere a Nicole e qualche altro amico che mi chiede come sto e quali sono i miei impegni questa settimana. Rispondo a tutti così: ~Bene grazie, tu? Io sono molto impegnata con la mia famiglia in questi giorni, ma potremmo aggiornarci più il la.
Non del tutto falso ma non del tutto vero. Il motivo è semplicemente uno; non ho voglia di uscire da questa stanza quindi non ho voglia di fingere che mi piaccia stare con le persone.
È già abbastanza difficile farlo quando mi succede mentre devo lavorare e devo uscire per forza di casa. Questa volta no. Certo sono venuta a Barcellona per vedere i test delle nuove F1-75 ma non sono obbligata ad andare. È ovviamente l'opposto di quello che ho promesso a mio zio, per non parlare che non gli rispondo da un giorno intero quindi probabilmente sarà in pensiero per me. Questa piccola cosa accende una vocina nella mia testa: Non devi fare sempre così, fai stare male gli altri e ti ritroverai da sola per questo.
E so che questa vicina ha ragione.
A questo punto decido di mandare un piccolo messaggio a mio zio per avvisarlo che va tutto bene e sono in hotel. Non posso chiamarlo adesso che è impegnato con i risultasti delle macchine in pista.
Mio padre invece mi ha chiamata ieri sera e ho risposto perché è mio padre, non posso di certo chiudergli la telefonata. E poi lui si trova a Maranello.
Metto like ai post in cui sono taggata e a qualche massaggio dei fan mentre mangiucchio qualcosa essendo ormai in tarda mattinata.
Poi tra le prime storie mi esce una di Charles. È un selfie mentre indossa le cuffie per seguire i giri di Carlos. Quindi se non sta guidando lui presumo che il suo turno sia questo pomeriggio. Infatti quando controllo di nuovo nei direct ci trovo un messaggio di Charles. In realtà si tratta di un link di un libro intitolato: Il manuale per capire le donne.
Questo mi strappa una risata allora decido di rispondergli dopo che lo evito da un giorno e mezzo. Un semplice: Servirebbe una saga intera. So che è una contraddizione al mio comportamento ma non posso spiegare cosa succede veramente nel mio cervello. A volte è anche più grande di me.
Sono cosciente però che oggi è l'ultimo giorno in cui posso continuare a deprimermi perché domani sera sarò già su un altro aereo, questa volta della scuderia Ferrari, diretta verso Milano. Questa è la settimana della fashion week e domenica ci sarà la sfilata dei capi firmati Ferrai, quindi ci saremo tutti, compreso mio padre che sarà già li.
Questo evento lo aspetto da un mese, cioè da quando mi è arrivato l'invito, e in realtà è una delle poche cose che ho voglia di fare in questi giorni.
Tra una cosa e l'altra arriva l'ora di pranzo e questa volta posso andare giù nel ristorante per mangiare invece di farlo sul letto.
Ero ormai a metà pranzo quando mi arriva una chiamata da Carmen, rispondo e la prima cosa che mi dice è: <<C'è l'hai fatta baby!>>
<<Cosa intendi?>> le domando masticando un pezzetto di carne.
<<Sei stata scelta per il ruolo in Madame Web!>> grida nel telefono.
Rischio di soffocare con il cibo a questa informazione ma quando supero il rischio mi devo trattenere dall'urlare trovandomi in un luogo pubblico <<Dici sul serio?>> domando incredula.
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...