POV CHARLES
10 aprile 2022
Fottuto. Mick. Schumacher.
Dopo quello che ha fatto ieri sera ha avuto anche il coraggio di venirmi a chiedere se andasse tutto bene fra di noi... senza rancore si? era quello che mi aveva detto. L'unica cosa che ha ottenuto da me è stato uno sguardo truce e un sorpasso più tardi in gara. Come può anche solo pensare che possa ancora guardarlo negli occhi senza vomitare dopo aver messo a rischio l'incolumità di Evelyn. È un pilota automobilistico cazzo, dovrebbe essere il primo a sapere che mettersi alla guida da ubriachi non è solo da irresponsabili ma anche da schifosi masochisti.
Non posso dire ad Evelyn di stare lontano da lui perché non ho nessun diritto su di lei e non ho intenzione di imporle niente, ma quando siamo insieme mi assicurerò di portarla il più lontano possibile da lui. Confido nella sua testa da essere cosciente abbastanza da capire di non dover più andare da nessuna parte con lui, sopratutto in auto.
L'unica cosa che mi ha distratto da quel pensiero, a parte risolvere il nostro piccolo fraintendimento, è stato fare una gara così soddisfacente tanto da vincere con venti secondi di vantaggio e portare a termine il mio primo grand slam. Mi meritavo di festeggiare no? la risposta è sì, per questo eravamo al Boutique night club e dopo essersi conclusa la cena il primo piano, quello principale, era stato aperto con l'ingresso di un Dj accompagnato da due ballerine, che io avevo guardato, ma non per loro in prima persona ma perché amo lo spettacolo. Non credo ai ragazzi che non appena vedono un essere femminile in body iniziano a fissare insistentemente la loro ragazza per far finta di non guardare le altre, se non le facessero nessun effetto le guarderebbero senza problema... guardare non sbavare. E io onestamente avevo la ragazza che mi interessava stretta a me, e anche lei guardava la stessa cosa che guardavo io.
Gli unici che stavano ballando erano Pierre, Carlos e Maude, il resto di noi erano seduti qui a bere, parlare -o per meglio dire urlare- e godersi la musica. Anche se stavo festeggiando una vittoria non avrei bevuto alcolici perché eravamo venuti con le nostre macchine e io a differenza di qualcun altro guidavo solamente da sobrio. Durante la cena ci avevano servito un dolce con il mio numero e una bandierina della Ferrari, non era la prima volta, ma la prima volta con la presenza di Evelyn si. È rimasta un attimo sorpresa che avessero fatto una cosa del genere ma dopo aver ammirato il soufflé al cioccolato nel piatto per qualche minuto mi aveva lasciato un bacio sulla guancia, sussurrandomi ancora una volta quanto fossi stato bravo. Non mi vergogno di dire che sono arrossito come un adolescente alla sua prima cotta.
Sposto lo sguardo sull'ammasso di fili dorati che odorano di gelsomino e vaniglia poggiati sulla mia spalla, e accarezzo per un momento le sue gambe piegate sulle mie prima di chiederle <<Che fai durante le vacanze di pasqua?>> io lo passerò a casa di mia madre con tutta la mia famiglia e sul mio yacht con i miei migliori amici. Era da un po' che volevo farle questa domanda, ma da quando è arrivata a Melbourne è sempre stata strana con me e non mi sono mai bevuto la storia del "non possiamo farci vedere in pubblico", ma sono felice che le cose siano tornate al loro posto e non si siano prolungare più di tanto. Sapere che ha dubitato così velocemente di me non è stato piacevole ma queste sono le cose che devo capire, con lei la fiducia me la devo guadagnare, non è una cosa scontata. Ma veramente non vado a letto con nessuno dagli inizi di gennaio, prima di iniziare a lavorare con la nuova monoposto.
<<A casa di mio zio a Canossa, con tutta la famiglia.>> la sue parole mi distolgono dai miei pensieri.
<<Intendi sempre Mattia vero?>> lei annuisce stringendo le braccia intorno al mio busto. Avevo pensato che magari se i suoi piani erano passare le vacanze a Londra avrei potuto convincerla a spostarle a Monaco... con me. Ma ovviamente non mi permetterei in questo caso <<Capito... ok.>>
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𝙌𝙪𝙚𝙡 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤 // Charles Leclerc
FanfictionLa leggenda del "filo rosso del destino" narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, per noi occidentali l...