VI.

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Trascorsero tutto il pomeriggio a conversare nel salone principale di Kensington House.

Il protagonista indiscusso delle chiacchiere dei Jeon era Jungkook che raccontava senza un attimo di pausa i suoi anni in accademia ed il trascorso ad Atene.

Cinque anni erano un tempo infinito per i due fratelli che - finalmente - si erano rivisti, consapevoli che l'aspetto sia dell'uno sia dell'altro sarebbe stato completamente diverso.

Taehyung, infatti, durante il racconto di Jungkook, lo osservava ammaliato.

Guardava il suo volto sedotto, imitando lievemente con le labbra le parole che questi pronunciava mentre ancora teneva in braccio il piccolo James, divertito da tutto ciò che suo zio raccontava.

Dopo che Jungkook ebbe finito le sue storie, James assonnato si alzò per andare in braccio a Liz, che, da lì a breve, sarebbe tornata a casa insieme a Namjoon.

"Zia Lizzie, sei come la mia mamma." disse il piccoletto mentre appoggiava la sua testolina sul petto della ragazza.

Lo sguardo di Taehyung si incupì improvvisamente.

Avrebbe avuto davanti una vita da solo con il figlio, lo avrebbe cresciuto senza l'aiuto di nessuno, ma - grazie al cielo - Jungkook aveva deciso di tornare, e saperlo al suo fianco lo rasserenava.

"Ehi, tesoro. Mamma non c'è, ma ti vuole molto bene. Non dimenticarlo mai." le si strusse il cuore a vederlo così, piccolo ed incosciente di fronte alla morte, che cresceva senza la presenza di una figura femminile tanto fondamentale.

Poco dopo i coniugi Kim, furono congedati dai fratelli Jeon e vennero accompagnati da Dorothy verso l'uscita della villa per far ritorno a casa propria.

Jungkook e Taehyung rimasero da soli nel salone di Kensington House, sperando entrambi di avere un attimo di solitudine per chiarire una volta per tutte le loro questioni in sospeso.

"Spiegami come fai ad addormentare James in così poco tempo. Ti prego, lo necessito." Taehyung lo interrogò.

"Non chiedermelo, fratello. Forse è un talento naturale." Jungkook teneva il piccolo James fra le sue braccia mentre stava seduto su uno dei divanetti del salotto, essendosi il piccolo addormentato con la testolina appoggiata alle sue spalle.

"Sono contento che tu gli piaccia, sai."

"Anche io, Tete."

"Tete... quant'era che non ti sentivo chiamarmi così..." il maggiore si avvicinò sempre dipiù all'altro, come se stesse cercando un timido contatto ma necessario.

"Cosa c'è? Perché sei così teso - amore mio?" a quelle parole Taehyung si irrigidì ancor dipiù.

"Non lo so, Kookie... dopo tutto questo tempo, mi sembra inutile..."

"Cosa? Cosa ti sembra inutile? Continuare ad amarci?" un tremore ansioso animò i nervi di Jungkook.

"Sì, credo proprio di sì." Taehyung si sentiva terribilmente in colpa. Se glielo avesse confessato, Jungkook non lo avrebbe mai perdonato, forse nemmeno mai compreso.

"Ascoltami." Jungkook prese la mano del fratello e se la portò sulla sua coscia, stringendola forte "Nonostante tutto il tempo trascorso, sei ancora nel mio cuore Taehyung. Non c'è mai stato nessun altro. Il mio cuore si acceso solo per te - solamente per te."

Quel sentimento di colpa si diffuse per tutto il corpo di Taehyung.

Emise un respiro profondo per cercare di controllarsi e gettare fuori tutta la tensione negativa.

"Non smetterò mai di ripetertelo, Jungkook. Sono io quello a non essere alla tua altezza."

"Vieni qui. Più vicino. Ed abbracciami, Taehyung, perché ne ho bisogno adesso. Ho sentito la tua mancanza per troppo tempo e per questo voglio ricominciare." Jungkook gli fece segno di avvicinarsi a lui.

Tutta quella determinazione del fratello seduceva Taehyung, così come il resto delle sue qualità.

"Questa volta niente e nessuno si metterà fra di noi." continuò "Tu sei vedovo e io non ho intenzione di sposarmi, crescerò con te James e starò a Kensington House con Maman."

Taehyung poggiò la testa sulla spalla di Jungkook che in risposta al fratello piegò il suo collo sopra di essa.

"Sai che Kensington House adesso è tutta tua?" Taehyung alzò lo sguardo e gli sorrise.

Jungkook era perplesso.

"Cosa?"

"Io e James viviamo poco più lontano da qui, ad Hampton Palace, che è una delle proprietà di sua madre. È fantastica Kookie. Se vuoi, puoi venire con noi."

"Non chiederlo nemmeno, lascio più che volentieri Kensington se non ci siete voi."

E per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo i fratelli Jeon erano di nuovo insieme, pronti ad amarsi malgrado le difficoltà imposte da una società oppressiva e perbenistica, malgrado il loro passato.

ʕ•ᴥ•ʔ

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