XLIII.

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Nei giorni successivi la paura di Jungkook, di fatto, si realizzò sempre di più.

Le condizioni di Taehyung peggioravano a vista d'occhio. Aveva perso la scintilla di vitalità che era solito portare nel suo sguardo.

Quel lume di speranza che nei primi giorni della malattia si poteva ancora intravedere.

L'unica cosa che non era cambiata, in quel lento decorso senz'arresto, era la costante presenza di Jungkook al fianco del fratello.

Ogni notte dormiva abbracciato a lui, separato solamente dalle vesti di cotone per limitare il possibile contagio di pelle a pelle.

Era disposto a svegliarsi in ogni momento, anche se il suo sonno fosse stato disturbato da un semplice incubo.

Nelle ore buie notturne, ristabiliva i suoi umori che per via della febbre aumentavano fino a farlo ardere come il fuoco d'inverno; Jungkook spesso bagnava un panno morbido e lo passava sulla sua fronte bollente, in attesa che la febbre scendesse.

Qualora fosse stato efficace, Taehyung avrebbe continuato a dormire sereno, con il fratello a suo fianco che lo guardava respirare lento, per non perdersi nemmeno un attimo con lui.

Qualora non fosse servito a niente, Jungkook rimaneva sveglio con lui per tutta la notte, parlandogli di quanto sarebbe stata bella la loro vita insieme non appena la malattia fosse finita.

Taehyung era logorato, giorno e notte, da quella sfortuna che desiderava non fosse capitata proprio a lui, proprio a loro - perché se Taehyung moriva, allora anche Jungkook avrebbe smesso di vivere.

"Kookie." Taehyung, una notte, lo chiamò insonne.

"Dimmi, amore mio. Cosa c'è?" Jungkook non si era per niente assopito. Era rimasto - come sempre - sveglio per lui. Ogni attimo per loro era prezioso.

"Non oso immaginare come sarà l'inferno, se fino ad ora, grazie a te, ho conosciuto solo il paradiso. Come sarà la vita laggiù senza di te?"

Taehyung stava delirando in preda agli effetti della malattia.

"Non dirlo, non pensarci nemmeno." la voce di Jungkook era così rassicurante. "Adesso tu sei con me, qui con me. Ci sono io a proteggerti."

"Ho paura, Kookie. Non voglio lasciarti."

"Nemmeno io. Resto fino alla fine, non temere."

Jungkook prese la sua mano ed iniziò a lasciare dolci movimenti circolari sul dorso, premendovi sopra col pollice.

Taehyung apprezzava quei piccoli gesti del fratello.

Anche se non potevano unirsi come avevano fatto fino a tempo prima, quello era il miglior modo per dimostrarsi amore eterno.

Non era un sentimento semplice, facile alla confessione a parole.

Il loro era un amore complicato, solo con i gesti poteva essere confessato.

"Tae, per favore cerca di riposare. Ne hai bisogno." glielo sussurrò all'orecchio.

"Dimmelo un'altra volta, ti prego..." Taehyung ansimava ad occhi chiusi, combatteva fra sonno e veglia per i tremori notturni.

"Ti amo, Taehyung. Ti amo così come tu ami me. E se hai bisogno che te lo dica ancora, lo ripeterò all'infinito, perché non mi stancherò mai di dirtelo."

Taehyung sprofondò in un sonno quieto, rasserenando anche Jungkook che aspettava con ansia che almeno si assopisse.

Il più piccolo, di fatto, non si tranquillizzò finché l'altro non fu completamente fra le braccia di Morfeo.

A quel punto poggiò la testa sulla spalla del maggiore e lo cinse, per sentirlo ancor più vicino a sé.

"Dormi bene, amore mio." così Jungkook gli sussurrò, senza che Taehyung se ne accorgesse.

ʕ•ᴥ•ʔ

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