the Amorist | VK {sequel}

XLVIII.

Mano per la mano l'uno accompagnò l'altro nella sala principale di Hampton.

Un violinista animava quel luogo silenzioso con una dolce melodia, e Taehyung invitò a ballare il fratello.

Lo prese per mano mentre quel suono stridulo ma piacevole dava loro il giusto ritmo per una danza lenta.

Jungkook poggiò la testa sulla spalla di Taehyung che lo cinse da sotto.

Erano occhi con occhi, le due labbra vicine.

Gli spettatori osservavano la passione travolgente dei due, innamorandosi del loro amore.

"Tae, non dobbiamo per forza. Se non te la senti..." Jungkook fece presente al fratello che non era un obbligo ballare - dopo tutto non era ancora uscito dal periodo di convalescenza.

"No. Voglio ballare con te, amore mio." Taehyung rispose deciso.

"Sei in grado di farlo?"

"Se dobbiamo dare spettacolo, quale migliore occasione di questa?"

Taehyung baciò la mano del duca e, con la stessa, toccò il suo palmo per iniziare una danza lenta ma romantica.

Volteggiavano in quella piccola sala oscura, illuminata solamente dalle candele che diffondevano un caldo bagliore.

"Stai guidando tu, fratello." Taehyung gli sorrise.

Jungkook stava portando le danze, in modo da avere sotto controllo la situazione e sorreggerlo, qualora il maggiore avesse dato segni di cedimento.

"Tieni solo gli occhi su di me." il minore fissava le sue galassie, concentrato non su cosa stesse accadendo al di fuori di quel loro piccolo mondo che si contrapponeva a tutto il resto, ma soltanto su Taehyung.

Jungkook lo prese con tutte le sue forze per farlo volteggiare in aria.

Era più leggero adesso che si era svestito della sua pelliccia di visone.

Appena rimise piede a terra, Taehyung sospirò forte. Un segno di cedimento che preoccupò Jungkook.

"Resta con me. Resta con me." gli sussurrò sulle labbra il più piccolo.

Taehyung tenne duro. Continuava a farlo volteggiare, a carezzare la sua guancia mentre danzavano, annullando il resto.

Erano così vicini che pareva volessero baciarsi da un momento all'altro.

Non appena la musica si fermò, Jungkook si inginocchiò davanti a lui - parte di quella danza - e lasciò che Taehyung toccasse il suo volto.

Gli afferrò il polso, stringendo ancor di più la sua pelle con quella dell'altro e baciandola.

Era un gesto di devozione infinita.

La camera degli sposi, preparata per la loro prima notte di nozze, li avrebbe aspettati.

Entrambi sapevano che non potevano fare l'amore così come dopo ogni matrimonio, ma né a nessuno dei due importava.

Gli bastava sapere che l'uno era lì presente per l'altro, il resto non contava più.

"Jungkook." Rosalind lo chiamò, interrompendo quella dolce favola. "Jungkook, devi partire. Questa volta non ci sono scuse."

Il duca sapeva che alla fine della celebrazione sarebbe seguito l'immediato esilio.

Aveva mentito a sé stesso per tutto il tempo delle nozze, sperando che Rosalind si dimenticasse di quel patto non dichiarato, ma tanto esplicito.

Sospirò "Maman, concedetemi un'ultima notte. Partirò domani mattina all'alba dopo aver salutato Taehyung."

"D'accordo, figlio mio. Ma non attardatevi."

"Così sarà fatto."

Il duca era perfettamente cosciente delle sue responsabilità e se partire per l'esilio fosse stata una scelta ingiusta ed obbligata, ma quella necessaria per salvare la reputazione della famiglia Jeon, così come voleva Rosalind, avrebbe percorso tale strada, pur significasse doversi allontanare da Taehyung.

"Conto su di te, Jungkook." lo abbracciò mentre questi osservava dalle sue spalle il fratello che si congratulava felice con Liz, Namjoon e la principessa per le nozze.

L'ultima notte insieme prima dell'esilio. L'ultima volta insieme prima di non rivederlo per un lasso di tempo abissale.

Un ultimo sacrificio per vivere una vita insieme.

"Prendetevi cura di Taehyung, mentre starò via." quella era l'ultima richiesta di Jungkook a sua madre.

"Starò ad Hampton e penserò a lui ed a James giorno e notte. È una promessa Jungkook."

ʕ•ᴥ•ʔ

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