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⚠️ adv: non-consensual sex

"Ti correggo, un bastardo intelligente, Kookie."

"Smettila di chiamarmi col mio soprannome, schifoso verme infame."

"D'accordo amico." Charlie alzò le mani in segno di resa. "Ma io ti propongo un patto."

Jungkook gli fece cenno di proseguire.

"Io non racconterò niente a nessuno. Non proferirò niente a Rosalind." Jungkook si fidava a stento, ma era la sua unica ancora di salvezza.

"Cosa vuoi in cambio?"

"Dovrai fare tutto ciò che dico io." il viscido aveva avuto la sua vittoria.

"Lo sapevo. Ho voglia di picchiarti! Di ridurti a niente, farti strisciare sul pavimento quale il verme che sei."

"Ma se tu mi torcerai un capello, il nostro patto sarà infranto ed io sarò costretto a rivelare ogni cosa." Jungkook aveva iniziato a odiare quel ghigno.

Il duca lo mollò quasi privo di forze, rimasto senza energie in corpo e avvilito da quella proposta.

Tale ricatto era una pressione psicologica per Jungkook, non sapeva se lo avrebbe sopportato da solo.

In quel momento si mostrò fragile, vulnerabile a Charlie che, davanti a lui, non aspettava altro che un suo momento di ricaduta per fare del suo corpo tutto ciò che voleva.

"Perché stai facendo tutto questo?" il duca tratteneva le lacrime a stento, ma gli occhi lucidi lo tradivano.

"Ah Kookie, non l'hai capito?"

"No, proprio non riesco."

"Perché voglio che tu venga da me, amore mio." Charlie spostò i capelli di Jungkook tirandoli dietro al suo orecchio, chiamandolo così come Taehyung era solito fare.

Il duca sentì un brivido di schifo percorrergli la schiena, che immobilizzò ogni suo nervo, che lo rese inabile a muoversi, a reagire davanti a lui.

Il suo corpo era toccato dalla persona sbagliata, le mani di Charlie, quelle schifosissime mani, che Jungkook voleva il più lontano possibile da lui, lo stavano accarezzando provocandogli un senso di ripudio.

Non poteva ribellarsi, la paura che egli rivelasse tutto era fin troppo forte.

"Ti prego smettila." le lacrime rigarono il suo volto. Quei gesti non consensuali lo avevano devastato a tal punto che aveva perso tutta la sua forza esibita pochi attimi prima per difendersi. "Dimmi che cosa vuoi e poi lasciami in pace."

"Continui a non capire?" lo accarezzò di nuovo, ed un secondo brivido di disgusto e repulsione s'impossessò di lui. "Voglio fottere il tuo culo aristocratico, piccolo stronzetto. E tu non dirai niente a Taehyung."

Il respiro gli si mozzò in gola. Lo stava ricattando per il suo sporco tornaconto personale.

Non aveva richiesto che Charlie lo toccasse in quel modo, non aveva richiesto che avanzasse lui quella proposta.

Ma il marchese, malgrado Jungkook manifestasse il suo dissenso, si era preso la libertà di farlo, e continuava imperterrito nelle sue viscide e ripugnanti azioni in nome di quel ricatto.

Jungkook non valutò con razionalità le possibilità che aveva di sfuggire alla malvagità di Charlie.

Se avesse accettato, nessuno avrebbe saputo della relazione intrattenuta col fratello; se avesse rifiutato, Charlie avrebbe confessato tutto. I Jeon avrebbero perso il nome e la reputazione, sarebbero stati additati come malati, addirittura perversi.

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