Il gelo della notte di Natale di quell'anno aveva imposto al principe di indossare il suo abito più pesante.La pelliccia di visone copriva quasi del tutto la parte superiore del suo corpo.
I suoi colori freddi - e intensi - collimavano con la giacca in velluto azzurro che riscaldava il suo corpo ancora debole.
Il suo sorriso celava le condizioni di salute.
Ormai erano passati giorni dal momento dell'effettiva guarigione ma le sue difese corporee avevano bisogno di più tempo per ristabilirsi a pieno.
Era il giorno che da anni aveva atteso.
Non era più il principe Jeon, era semplicemente Taehyung. Un normale ragazzo, sulla trentina, ormai non più in età da matrimonio ma che si stava avvicinando all'altare per sposarsi.
Per mano James, felice.
Non capiva con esattezza cosa significasse tutto ciò, ma gli piaceva.
Anzi lo rendeva ancor più ilare vedere tutta insieme la sua famiglia che si era radunata ad Hampton per qualcosa d'importante.
Era al centro dell'attenzione con suo padre che lo stringeva per la mano davanti a suo zio Jungkook, mentre gli sorrideva.
"Che succede papino? Perché nonna ci sta fissando?" gli chiese ingenuo.
"Stai tranquillo Jamie, vedrai che andrà tutto bene."
Sorrise a Taehyung, dopo esser stato tranquillizzato, e si precipitò fra le braccia di Rosalind che, pur ad una certa età, riusciva ancora a sollevare il pargolo.
In poco furono occhi con occhi. Jungkook fissava Taehyung che fino ad un attimo prima stava camminando nel corridoio della piccola cappella di Hampton con portamento regale, impeccabile - come spesso teneva.
Jungkook era perso nei suoi occhi, in quello sguardo cupo ed enigmatico che nascondeva un abisso di segreti al suo interno.
"Sei pronto?" Jungkook glielo sussurrò non appena fu vicino a lui d'un soffio.
"Con te sono sempre pronto."
Non era ancora il momento per le lacrime, ma il duca avrebbe voluto di inzuppare il suo vestito che aveva preparato nei giorni prima con tanta cura, così come il resto della cerimonia.
"E non siamo ancora alle promesse..." lo canzonò Taehyung.
Lo sguardo attento del principe non aveva mancato di osservarlo in ogni minimo dettaglio.
L'occhio pragmatico di Taehyung aveva notato ogni singolo particolare, sedotto da come questi adornassero tanta bellezza e semplicità.
Jungkook era coperto da un mantello di velluto borgogna, sotto al quale spiccavano gli abiti ducali.
Le spalline dorate che completavano il suo abito bianco lo impreziosivano e lo rendevano ancor più robusto, risultando tanto massiccio quanto lo fosse Taehyung con quel carico di pelliccia.
Davanti a loro Yoongi, che si accingeva a celebrare uno dei riti più strani della sua esistenza.
Che un prete cattolico passasse dalla parte dei protestanti per celebrare un matrimonio incestuoso era qualcosa che nemmeno si trovava nei romanzi d'avventura di due secoli prima.
Egli - a discapito di tutto e di tutti - lo avrebbe fatto, li avrebbe uniti davanti a Dio, beffandosi di ogni dogma di cui la sua chiesa si era fatta portatrice dalla controriforma in poi.
Forse avrebbe peccato di blasfemia, forse sarebbe andato all'inferno.
A lui non importava, avrebbe scambiato volentieri la sua vita mediocre con momenti e sentimenti folli.
Era stato protagonista della passion con Liz, e questo a lui bastava. Di nient'altro aveva bisogno.
Yoongi aprì la bibbia che fino a poco prima aveva trattenuto fra le sue mani e prese a leggere il passo scelto per quel giorno.
"Prima di iniziare, vorrei leggere un passo che ho scelto per oggi. È tratto dal nuovo testamento..."
La sua voce, quasi tremante, iniziò a recitare parola per parola il testo, fino a soffermarsi ad un punto che - per lui - era cruciale.
Alzò lo sguardo dal testo e vide i fratelli Jeon che, davanti a lui, si stavano stringendo le mani, già nella posizione per recitare le promesse.
Deglutì, poi disse "Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell'amore."
Entrambi strinsero le loro mani ancor più forti. Jungkook fece pressione sulla debole presa del fratello e Taehyung così come lui, per quanto il suo corpo glielo permettesse.
Capirono che la scelta di Yoongi su quel passo non era stata fatta a caso.
Pur disprezzando la sua chiesa, il giovane continuava ad avere fiducia nel messaggio che la Bibbia professava.
L'amore di Taehyung e Jungkook era tanto perfetto da cacciar via ogni tipo di timore, rendendosi puro e sublime.
Yoongi chiuse il testo, concentrandosi per ricordare le formule convenzionali alla celebrazione del rito.
"Siete disposti, nella nuova vita del matrimonio, ad amarvi ed onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?"
"Sì." risposero entrambi.
"Se dunque è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete, davanti a Dio, il vostro consenso." Yoongi chiuse la sua parte, lasciando spazio alle promesse dei due amanti.
"Io, Jeon Jungkook, accolgo te, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita." Jungkook, pur davanti a poche persone, era un fremito di sensazioni.
Cercò di non balbettare e di rimanere il più lucido possibile.
Mise un anello argentato al dito medio di Taehyung che gli porse la sua mano affusolata, bagnata dagli umori del suo fermento interiore.
"Io, Jeon Taehyung, accolgo te, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita." Taehyung fece il medesimo gesto che l'altro aveva compiuto pochi attimi primi.
"Dio confermi il vostro consenso manifestato oggi davanti alla chiesa e vi degni della sua benedizione. L'uomo non separi ciò che Dio unisce."
Jungkook non vedeva l'ora che Yoongi finisse il suo discorso per baciare Taehyung davanti a tutti.
Di fatto, non appena disse le sue ultime parole, il duca cinse il collo del fratello da cui non aveva staccato gli occhi di dosso per un attimo.
Era rimasto, per ogni instante delle promesse, fisso su di lui, controllando tutti i suoi movimenti, guardandolo negli occhi per mantenere quel contatto visivo che nessuno era in grado di sostenere.
Gli occhi penetranti ed enigmatici di Taehyung, dal taglio felino e misterioso, si incontrarono con quelli dolci e rotondi di Jungkook.
Nessuno rimase fin troppo sconvolto fra il pubblico.
Ognuno fu parte spettatore di quella scena, innamorati del loro amore.
"Ti amo." gli disse Jungkook.
"Ti amo anche io." rispose Taehyung.
ʕ•ᴥ•ʔ
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the Amorist | VK {sequel}
Fanfiction👑 Londra, 1809. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...