Sfiorò coi polpastrelli delle sue mani affusolate il volto olivastro di Charlie che teneva fissi i suoi occhi sulle piccole, ma carnose, labbra di Jungkook.Lo accarezzò con così tanta voglia di sedurlo, che l'altro cede' in poco tempo.
Charlie sapeva che prima o poi qualcuno dei due fratelli - fra i quali avesse capito ci fosse più di un semplice legame familiare - avrebbe ceduto, dandogli la possibilità di poggiare i propri artigli sul meraviglioso corpo di Jungkook.
Sapeva che sarebbe andato tutto secondo i suoi piani, e, nel momento in cui Jungkook gli si era gettato direttamente fra le braccia, considerò quel gesto una vera e propria conquista, un reale vanto di cui andar fiero.
L'aver sedotto il più piccolo fra i fratelli Jeon lo rendeva incredibilmente superbo, più di quanto già non fosse.
D'istinto cinse le sue braccia attorno alla vita di Jungkook, che - sempre di più - si avvicinava sensuale verso di lui.
Le loro labbra si ritrovarono vicine, incoscienti della possibilità che ci fosse qualcuno a guardarli.
Ma a Jungkook non importava; voleva essere visto dal fratello, dare spettacolo agli occhi di questo, dimostrargli cosa stava perdendo.
Jungkook voleva che Taehyung lo notasse. A lui non importava di Charlie, gli era sufficiente che il fratello, quella sera, lo degnasse almeno di uno sguardo.
Che la smettesse di dare quelle attenzioni fallaci e superficiali a tutte le dame che gli si facevano avanti nella speranza di trascorrere anche un breve lasso di tempo con lui.
Charlie passo la mano con cui lo aveva cinto verso il basso, sfiorando volutamente le sue natiche per poi strizzarle tanto avidamente da far uscire fuori le vere intenzioni dell'aguzzino.
«Hey, non qui Kookie. Non qui, o ci scopriranno.»
Jungkook lo guardava ammaliato senza parlare. Toccava delicatamente le labbra di Charlie, in quel modo così devoto che riservava solo a Taehyung.
Quel tocco gridava ti amo, amore mio, ma il destinatario non era certo il marchese, perché Jungkook necessitava attenzioni da qualcun altro che in quel momento non era presente.
Desiderava che fosse lì, che avesse davanti ai suoi occhi quella scena.
Desiderava vederlo morire di gelosia, così come era successo a lui che si struggeva per Taehyung ogni volta che concedeva un menzognero ballo, un giudaico baciamano ad una delle machiavelliche dame che cadevano ai suoi piedi senza opporre un minimo di resistenza.
Jungkook lo desidera così tanto, pretendeva la sua presenza lì. Perché il suo unico pensiero, pur avendo Charlie davanti agli occhi, era comunque quello di Taehyung.
Fissava gli occhi di colui che aveva di fronte, tracciando sui tratti del suo volto quelli incantevoli e perfetti del fratello.
Non erano paragonabili, ed accontentarsi di qualcosa che non fosse la perfezione non era proprio di Jungkook.
Charlie lo mangiava con gli occhi, lo scrutava, immaginandoselo disteso su quella stretta lastra di marmo che gemeva per lui, ma la sua follia venne interrotta dall'aprirsi delle porte in vetro opaco che davano sull'ampia terrazza.
Taehyung fece irruzione nel silenzio animato dai bisbigli dei due, che spostarono di scatto i loro volti verso il principe, ormai davanti a loro.
In quel momento tutto era sospeso. Il solo rumore che si poteva udire era il leggero fischiare del vento serale che spostava con grazia le loro vesti leggere.
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the Amorist | VK {sequel}
Fanfic👑 Londra, 1809. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...