XXVII. {special}

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♡︎ dedicato a: reataekook_

La pace regnava nello studio di Taehyung ad Hampton.

Ogni libro era stato riposto con precisione sopra la scrivania nell'angolo in alto a destra, mentre dal lato opposto la servitù si era occupata di raccogliere tutti i fogli del catasto - che il principe aveva lasciato sciolti - in una pila ordinata.

Nessun grumo o filo di polvere volava nella stanza, fino a poco prima arieggiata e - adesso - illuminata dai raggi del sole del tardo pomeriggio.

Le coperte del divanetto erano tirate in modo tale da farlo apparire il più ordinato possibile per quando il principe vi sarebbe tornato, ed i cuscini profumati erano stati scossi adeguatamente.

Era insolita la presenza di uno specchio nello studio del principe. Inabituale, ma magnifica. La cornice d'oro era un dettaglio prezioso di quell'oggetto. Insieme ai raggi del sole che penetravano dalla finestra, rendeva graziosa la stanza di Taehyung.

Il silenzio imperava sovrano.

Ma quella quiete così piacevole per gli oggetti inanimati che la abitavano fu rotta dallo sbattere della porta d'ingresso.

Jungkook e Taehyung entrarono strattonandola, facendola sbattere dall'altro lato del muro.

Si baciavano con foga, senza darsi a vicenda la possibilità di respirare.

Boccheggiavano nell'aria, nell'attesa di trovare un momento per riprender fiato.

"Fratello." lo chiamò Taehyung. "Sei affamato."

"Sì, Tae. Sono affamato di te, della tua carne e del tuo corpo."

"E allora prendimi adesso."

Il maggiore non esitò a spingere Jungkook nel farsi avanti.

Erano stati separati per tutto il giorno, fino all'ora di cena, quando - dopo aver consumato il loro pasto - si erano ritrovati entrambi seduti nella sala principale.

Taehyung a leggere, Jungkook poggiato sopra di lui che giocava con i suoi ricci.

Il libro fra le mani del principe non ebbe l'attenzione sperata; di fatto leggeva e rileggeva la solita riga, distraendosi per tutte le attenzioni che gli stava dando il fratello. Lo provocava senza vergogna, lo desiderava proprio lì.

"Jungkookie smettila. Adesso." il maggiore chiuse il libro e lo rimproverò per quelle azioni da moccioso.

"E perché? Perché dovrei fermarmi se ho voglia di te, adesso?"

Taehyung gli sorrise. Poggiò il libro sul tavolino da sala proprio davanti al piccolo sofà dove erano seduti.

"E dimmi, Kookie, dove vorresti prendermi - esattamente?"

"Potrei già avere la risposta pronta..." Jungkook già pensava a qualcosa di allettante che il fratello avrebbe apprezzato. "Perché non mi porti nel tuo studio?"

"Cos'hai in mente, piccolo?"

"Portami nel tuo studio e vedrai. Non fare troppe domande."

Jungkook si alzò per primo porgendogli la mano e Taehyung acconsentì a tutto ciò che il minore avesse per la testa.

Qualsiasi cosa avesse pensato, il principe si fidava di lui, senza esitazione.

Percorsero in modo molto discreto i corridoi di Hampton che portavano diretti allo studio di Taehyung. Nemmeno durante il tragitto Jungkook riuscì a trattenersi.

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