LIII.

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Quella sera, due giorni dopo la partenza, da quando aveva lasciato la Francia alle sue spalle, da quando aveva salutato Madelaine, arrivò stremato ad Hampton House.

Conservò le forze che gli rimanevano in corpo dal viaggio per raggiungere immediatamente l'entrata del palazzo, dove sarebbe stato accolto da Rosalind e - sperava - da Taehyung.

Nessuno a quell'ora lo avrebbe annunciato.

Era ormai notte fonda, e tutti dormivano beati nelle loro stanze - o quasi.

Entrò, di fatto, da una delle porte secondarie di Hampton.

In quella sera gelida, solo Eloise, che attendeva il suo arrivo, lo stava aspettando seduta al tavolo della cucina.

"Portami da Taehyung. Immediatamente." le disse Jungkook.

Eloise esaudì il suo ordine, ed in fretta.

Capì la gravità della circostanza e non permise al caso di far soffrire ancora Jungkook.

Lo accompagnò nelle sale superiori, facendosi luce con una piccolissima lampada ad olio che portava nella sua mano.

Quel cammino così scuro e tetro sembrava ledere agli inferi.

"Eloise." Jungkook la chiamò mentre si stavano incamminando verso la stanza di Taehyung. "Come sta Taehyung?"

Il minore doveva conoscere le condizioni di salute di Taehyung.

"Fra poco lo vedrete." gli rimaneva impossibile capire l'espressione della domestica in tutta quell'oscurità.

Non poteva vedere la sua faccia per capire se il fratello stesse peggiorando minuto dopo minuto.

Davanti alla porta della sala da notte del principe, Jungkook esitò.

Eloise non aprì la porta, lo accompagnò soltanto.

Fare quel passo spettava esclusivamente a lui.

"Duca, vi lascio da solo. Buonanotte."

"Buonanotte, Eloise."

Trattenne il respiro. Si fece coraggio.

Prese un lume appeso al muro che gli avrebbe reso il tutto meno scuro, ed entrò.

Dalla camera di Taehyung non trapelava un singolo rumore, ma lo sentiva respirare piano fra le tenebre della notte.

"Tete." sussurrò per capire se fosse ancora sveglio.

"Chi è?" la voce flebile del principe rispose al richiamo di suo fratello.

Jungkook camminò lentamente verso di lui e poggiò il lume sul comodino.

Taehyung, anche con gli occhi semi aperti e nel buio, avrebbe riconosciuto i lineamenti familiari del volto di Jungkook.

I capelli piegati a formare delle graziose onde, il suo naso rotondo e morbido, le labbra piccole ma carnose... e quel profumo così incantevole e divino.

Quella sagoma che si muoveva nel buio della notte sapeva di Jungkook e Taehyung lo riconobbe subito.

Gli occhi del duca da semi aperti si spalancarono, rendendosi conto che l'uomo davanti a lui era suo marito.

"Kookie, sei tornato!" gli sussurrò appena fu vicino.

"Si, amore mio. Sono tornato per te." e Taehyung gli sorrise.

Jungkook si stese sul letto vicino a lui per assicurarsi che le sue condizioni di salute fossero stabili.

Si accorse che Taehyung scottava, che la sua pelle bruciava tanto quanto il fuoco e che la sua fronte era imperlata da tantissime goccioline.

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