VII.

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Il risveglio di Jungkook ad Hampton Palace fu uno dei più dolci.

Erano già trascorse due settimane dal suo ritorno a casa, e già si era trasferito nella residenza privata di Taehyung con il piccolo James.

Egli presupponeva che, di lì a breve, quello sarebbe diventato il loro nido d'amore: tutti e tre insieme, come una famiglia.

Per la verità, con Taehyung si era fin lì scambiato soltanto piccoli baci fuggevoli, a causa del fatto che suo nipote, il principino Jeon, fosse sempre nei paraggi.

Ciò non turbava Jungkook, anzi lo rendeva felice. Valeva la pena sacrificare qualche bacio in più per avere sempre fra le sue braccia il pargolo.

James era felice.

Sentiva indubbiamente il peso della perdita della madre, ma con il nuovo arrivato, suo zio Guk, era tutt'altra storia.

Lo faceva divertire, lo faceva stare bene.

Le loro giornate erano magicamente diventate più leggere, lontane dall'angoscia della morte che inquietava spesso i loro animi, qualora il ricordo di Cleo si fosse fatto vivo.

Proprio per questo motivo - per la frequente presenza di James - i due fratelli avevano deciso di dormire in camere separate.

Al bimbo sarebbe sembrato strano vedere suo padre e suo zio giacere nello stesso letto e su questo punto entrambi si erano trovati d'accordo.

Le camere separate ci sarebbero state fin quando il piccoletto non si sarebbe abituato per bene all'idea.

Jungkook adorava Hampton.

Non se ne sarebbe mai andato, sarebbe rimasto tutta la vita lì, in quell'angolo di paradiso defilato dagli occhi guardinghi dell'aristocrazia.

Non gli mancavano per niente i balli di debutto a cui lo obbligava la madre che aveva deciso di rimanere nella residenza di famiglia a Kensington.

Quella era proprio la vita che Jungkook voleva fare: stare da solo col fratello ed il nipote, senza l'impegno di dover essere parte - a tutti i costi - dell'alta società inglese.

Non adorava Hampton Palace solo per questo motivo.

Amava quell'angolo edenico anche per una ragione estetica.

Nei giorni precedenti, Taehyung lo aveva portato spesso a passeggiare nei giardini che circondavano il palazzo.

Erano meravigliosi.

Se sommati assieme, costituivano una vera e propria città nella città, una piccola Versailles, con la differenza che quel luogo era tutto per loro.

Lo stabile di Hampton era formato dalla residenza dei Jeon, che ospitava un meraviglioso cortile ed un giardino curatissimo - sistemato secondo lo stile italiano, la corte interna del palazzo, i recinti reali, Hampton Wick, la fontana di Diana - nello stile neoclassico che Jungkook adorava - e Bushy Park, il parco che ospitava ulteriori giardini su cui si ergevano dei piccoli trianon, dove Taehyung era solito recarsi per le battute di caccia, affiancate dalle residenze dei guardiani e giardinieri.

La parte preferita del minore dei Jeon era proprio quest'ultima.

Amava infatti le costruzioni in stile classico che già da molti decenni erano presenti nel parco - quasi un luogo incantato.

I trianon, infatti, erano delle piccole costruzioni a pianta rettangolare, atte ad ospitare le stanze fondamentali per un'abitazione.

Non erano costruzioni esagerate, ma semplici abitati - puramente sfarzosi - adibiti a vari scopi.

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