IV.

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"Jungkookie..."

Jungkook si voltò appena sentì pronunciare il suo nome.

Due occhi azzurri come il mare e cristallini come il ghiaccio lo stavano ammirando.

Taehyung era sedotto da tutta quella bellezza che il fratello emanava.

Lo rivide dopo cinque anni per la prima volta, ma, nonostante tutto quel tempo, i suoi sentimenti per lui non erano mai cambiati.

Amava i suoi capelli corvini che gli incorniciavano il volto olivastro, reso quasi caramello dal sole del Mediterraneo.

Amava i suoi occhi neri e profondi come la notte d'inverno.

Le sue labbra pur piccole ma carnose si piegarono in un dolce sorriso che Taehyung non poté fare a meno di fissare struggendosi.

Il suo corpo così proporzionato era una delle cose che più gli era mancato.

Desiderava abbracciarlo, toccarlo e baciarlo come era solito fare un tempo, stringerlo fra le sue braccia e dirgli che niente e nessuno li avrebbe più divisi, ma chissà se l'altro gli avrebbe dato il suo permesso.

Taehyung aveva paura che quell'abisso temporale, che li aveva divisi, avesse del tutto sepolto il loro amore e che Jungkook fosse andato oltre, dimenticandosi di lui e di tutto ciò che avevano vissuto insieme.

Dal canto suo Jungkook era un fascio di nervi in fibrillazione.

L'immagine del fratello che gli si presentò davanti era completamente diversa da come la ricordava.

Egli portava sulla pelle i segni del tempo, che non era stato l'unico responsabile dei tormenti di Taehyung.

La fatica, il dolore, la sofferenza per la mancanza erano i fattori che avevano emaciato il suo viso, ormai secco e scavato, in particolare sulla zona delle guance - quelle guance morbide su cui amava che il fratello lasciasse teneri baci.

Il cambiamento più evidente dell'aspetto fisico del maggiore furono i capelli - notò Jungkook.

Aveva smesso di tingerli, ed il suo biondo dorato aveva lasciato posto al cenere scuro naturale che conferiva al principe Jeon un'aria di misteriosità.

I suoi capelli si erano allungati ed arricciati man mano che erano cresciuti.

Jungkook avrebbe voluto affondare le mani in quella coltre di ricci scuri che Taehyung portava raccolti in un piccolo codino sulla nuca.

I suoi lineamenti si erano induriti, trasformandolo in un uomo maturo a tutti gli effetti.

Il suo sguardo era freddo e spento, mentre le sue labbra serrate in una rigida linea.

La sua espressione - però - cambiò non appena vide il fratello. Disse il nome di Jungkook con una nota di dolcezza e premura.

Si scrutarono.

Entrambi fissarono i propri occhi in quelli dell'altro, e per poco a Taehyung non prese uno svenimento per la sorpresa che il fratello gli aveva fatto quella mattina.

Sapeva che sarebbe giunto di lì a breve, ma un minimo di preavviso sarebbe anche stato gradito.

Jungkook non parlò.

Si limitò soltanto a schiudere le labbra ed a guardare il fratello mentre scendeva le scale preparato di tutto punto per affrontare una nuova giornata.

Fin là dove lui lo stava aspettando.

Quella mattina d'estate Taehyung indossava dei pantaloni di lino nero che fasciavano i suoi fianchi alla perfezione, e si poteva intravedere il suo petto attraverso l'ampio scollo della camicia celeste.

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