Quella mattina Rosalind si era svegliata molto presto.Era ancora abbattuta da tutte le informazioni che aveva ricevuto circa i suoi figli.
Aveva, pertanto, scritto una lettera - ancora a caldo, nonostante ci avesse dormito su - a suo figlio, Jeon Jungkook, nella speranza che questa arrivasse presto ad Hatfield dove, viste le circostanze, era sicura fosse.
Nella lettera gli intimava di partire il prima possibile per Kensington, poiché aveva un urgente bisogno di parlare con lui.
Jungkook non si immaginava minimamente che la madre avesse scoperto il suo segreto che cautamente custodiva con Taehyung.
Aveva vissuto col fratello ciò che era successo con Charlie ma non pensava che quest'ultimo avesse, in modo così infame, rivelato tutto quanto a più persone possibili per vendicarsi nonostante quel turpe atto sul suo corpo.
Jungkook aveva ancora in testa quella notte, sebbene fossero passati giorni.
Sapeva che quel genere di cose, una volta accadute, erano difficile da dimenticare o superare in qualche modo.
Non pretendeva di dimenticarsi, nemmeno di passarci sopra superficialmente, ma sperava che prima o poi tutto quel sentimento di paura ed umiliazione si sarebbe affievolito ed avrebbe lasciato spazio ad una vita più serena.
Si fidava solo del fratello.
Non si era fatto toccare da nessun altro se non da lui, di cui aveva l'assoluta certezza che lo avrebbe trattato nella manera più giusta possibile.
Anche al ballo della principessa Scarlett si era sentito a disagio circondato da tutta quella gente.
Era infastidito dalle voci dei presenti che ciarlavano circa il duello fra Taehyung e Charlie, ed in particolare da quell'immensa folla che lo racchiudeva facendolo sentire soffocato.
Aveva voglia di stare da solo, solo con Taehyung - se questo avesse voluto essere la sua compagnia.
Sopportò quella tortura per far mostra di sé ai partecipanti e dar l'impressione che tutto andasse bene.
Quasi fu impossibile ma Jungkook, che davanti a tutta quella gente pensava di crollare, rivelò una certa caparbietà, seducente agli occhi di Taehyung che ammirava il fratello ogni volta che mostrava quel suo lato forte e dominante.
Non appena giunse a Kensington, trovò la residenza della madre vuota.
Solo le domestiche lo accolsero in quell'alba priva di luci e parole.
Nessuno era presente lì ad assicurarsi che fosse sano e salvo di ritorno da Hatfield.
Era strano che Rosalind non presenziasse il suo arrivo così come quello di ogni ospite in visita.
Fu lì che il duca Jeon si rese conto che dietro la lettera della madre si nascondeva qualcosa di molto più oscuro che una semplice visita mattutina.
Tutta quella urgenza nelle parole della donna gli aveva fatto pensare.
Di fatto, non appena poco dopo udì lo sbattere di una porta, si rese conto che invischiato in quella faccenda vi era anche suo fratello, che aveva fatto il suo ingresso preparato di tutto punto nel corridoio principale di Kensington.
"Tae, che ci fai qui?" Jungkook gli andò in contro.
Fu sorpreso nel vederlo, sapendo che quella mattina era impegnato nel duello con Charlie e che con la metà delle probabilità possibili nemmeno sarebbe tornato.
Il maggiore schiuse la bocca alla domanda del fratello mentre si toglieva il cilindro che gli schiacciava i capelli umidi per la cavalcata.
"Kookie... io-"
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the Amorist | VK {sequel}
Fanfic👑 Londra, 1809. Un racconto ambientato nei primi dell'800 durante gli anni della reggenza della regina Carlotta, dove Taehyung e Jungkook sono fratelli, ma quest'ultimo inizia a nutrire un sentimento d'attrazione nei confronti dell'altro, nel momen...