postfazione {spazio autrice}

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Non sono solita ad apporre prefazione ai miei libri, piuttosto preferisco trarre le fila del discorso una volta conclusi.

Non dichiaro mai il mio intento all'inizio di un testo, perché questo è spesso ben visibile durante il corso dell'opera.

Finalmente anche questa seconda parte è giunta al termine, concludendo definitivamente the Amorist.

Sono cosciente che l'epilogo abbia recato un trauma notevole, ma - a rimedio di tutto - ho inserito un finale in grado di rimediare al danno.

Sono consapevole che non sia un'idea fin troppo originale quella del rincontro in una vita successiva, ma, se ogni azione ha la sua conseguenza, non potevo pensare ad un finale più coerente per il periodo del XIX secolo.

Vi ringrazio del supporto che mi avete dato sia per la pubblicazione online di questo libro sia con quella cartacea.

Partiamo proprio da questo. La pubblicazione del primo cartaceo non sarà ritirata da Amazon, ne verrà aggiunta una ulteriore che costituisce la seconda parte della storia e che comprende questi cinquantacinque capitoli, divisi in modo diverso.

Onde evitare che il prezzo sia eccessivamente alto, ho anche pensato di fare una terza edizione - con una copertina illustrata originale (no, non sono né Manzoni né Gonin) - che comprenda la prima e la seconda parte, separate su Wattpad.

Si sa, i sequel sono fatti per motivi di fama o soldi, ma giuro che l'intento non è tale.

Sentivo il necessario bisogno di concludere la storia, di dare la possibilità ai due personaggi di incontrarsi di nuovo, che fosse in questa o in una prossima vita.

I caratteri di questa storia sono indubbiamente più maturi a differenza della prima, che era nata quasi per gioco.

Primi fra tutti i due protagonisti che tra i due libri e in questo stesso ultimo subiscono un cambiamento che li porta a siffatta maturazione, da adolescenti a persone mature e consapevoli.

Il personaggio di Taehyung subisce la metamorfosi più evidente, muta il suo ruolo, che - da quello di comando - diviene secondario, ceduto al fratello che sperimenta tutte le difficoltà del caso.

Quest'ultimo - Jungkook - acquista fiducia in sé stesso, divenendo adulto, soprattutto grazie a quell'amore salvifico, proprio di una tradizione millenaria, per cui si fa consapevole di sé stesso e delle sue capacità.

Nonostante i due siano dei personaggi dominanti, tuttavia Liz - carattere secondario - non rimane una macchietta; forse proprio lei, se rileggiamo lo scritto sotto una prospettiva femminista, è il vero centro della storia.

Scegliere chi amare non è mai stato così rivoluzionario. Ella rivendica il diritto dell'amore, della facoltà di scegliere a chi donarsi, nonostante le sia stata imposta una certa norma da cui cerca di fuggire.

È una donna libera, indipendente, con delle idee che difende con coraggio, allo stesso tempo anche un'antieroina; non è colei che trionfa o una vincitrice, al contrario un'inetta.

La scelta di questo personaggio è stata dettata dal bisogno di far sentire il lettore o la lettrice compresa, poiché non sempre ci identifichiamo in personaggi perfetti, talvolta necessitiamo di caratteri con difetti, che li rendano il più realistici possibili, tale che ci possiamo impersonificare in loro.

Credo che questo sia il vero motivo per cui Liz piace.

The Amorist è una continua lotta fra il bene il male, in cui le forze positive sono rappresentate dall'amore dei due fratelli, James e Liz, mentre quelle negative dalla malattia finale - che denota sia un disagio fisico sia morale dei tempi in cui la vicenda è ambientate e di quelli che noi oggi viviamo - e il lato oscuro del marchese.

Charlie, a differenza di Rosalind che esprime l'unione fra queste due forze, è il male totale. Egli rappresenta la forza bruta del patriarcato.

La sua violenza è descritta senza alcuna giustificazione, al fine che il lettore o lettrice non simpatizzi per lui, una rappresentazione della violenza di genere - a parer mio - corretta. Purtroppo, non sarà punito.

E questa mancata punizione, là dove non ci sia adeguata educazione paritaria, è emblema della nostra contemporaneità.

Non solo i caratteri di questa storia, anche lo stile è nettamente cambiato.

La prima parte di the Amorist è stata scritta quasi per gioco, senza curare più di tanto lo stile, ma, avendo visto che il acconto riscuoteva successo, ho deciso di proporre un sequel con uno stile più serio, a tratti più frammentario e meno unitario - d'altronde se la giovinezza è spensierata e predilige uno stile descrittivo più compatto ed allegro, l'età adulta vede il crollo di tutte le certezze giovanili e il morire delle illusioni che destano piacere, cui lo stile più adatto sarà quello più pragmatico, allo stesso tempo asistematico.

Debbo darvi appuntamento alla prossima storia. Non rivelo in anteprima il titolo, ma vi basterà sapere che le iniziali sono "LNA" e sarà indubbiamente una storia più leggera, molto diversa da the Amorist, sempre sulla trattazione delle tematiche trans femministe e di genere - stavolta a lieto fine.

A presto, Berenice 🌹

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