Epilogo.

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Londra, 1823

La brezza di quel giorno di primavera scaldava la pelle di James, disteso all'ombra di uno degli alberi del giardino di Hampton.

Leggeva attento dei fogli di giornale, sulla cui copertina si poteva leggere Times.

A James piaceva rimanere informato sulle ultime notizie di politica ed attualità.

Gli capitava di leggere qualsiasi cosa per la sua impertinente curiosità, e nella biblioteca di Hampton House aveva trovato il nutrimento alla sua conoscenza.

Scorse da lontano una sagoma familiare, i cui lineamenti si facevano sempre più precisi e marcati man mano che si avvicinava.

I capelli corvini erano mossi dal vento primaverile, le guance erano rosee ed i tratti del suo fisico erano rimasti tali e quali di quelli di vent'anni prima.

Il corpo di Jungkook si era mantenuto tonico ed allenato, nonostante fosse passato molto tempo.

Scostò i capelli arruffati e selvaggi con una mano verso la parte posteriore del suo capo, per poi scrollarlo, guardando in linea d'aria avanti a sé, dove James lo osservava in attesa di averlo vicino a lui.

All'età di quarantatré anni il duca Jeon Jungkook appariva ancora molto giovane.

Camminò sin dal ragazzo, completamente immerso nella lettura.

James era talmente preso che non considerava ciò che gli stava accedendo intorno.

Non si accorse nemmeno della venuta di suo zio, che portava fra le mani delle lettere col sigillo delle diverse famiglie aristocratiche inglesi.

"James!" Jungkook chiamò il nipote in lontananza.

"Hey, zio Kookie!" il ragazzo, ormai vent'enne, poggiò l'oggetto delle sue attenzioni sull'erba morbida ed umida accanto a sé.

La carta del giornale venne a bagnarsi per quel contatto.

"James, sono arrivate più di dieci lettere per te. Credo che siano tutte da parte di nobili fanciulle che vogliono conoscerti."

James sbuffò. La stagione era appena iniziata e, così come lo scorso anno, era stato ricoperto di inviti e richieste.

Non avrebbe voluto rivivere ciò che era successo in precedenza. La passata stagione - di fatto - si era trovato sommerso da una marea di donzelle che spasimavano per lui, in attesa di trovare un marito ricco e facoltoso.

Come dar loro torto, James era uno dei più bei rampolli di tutta Londra.

Per sua fortuna, ancora scapolo, ma decisamente affascinante e seducente.

Aveva ereditato un'immensa fortuna dai possedimenti di famiglia, e non solo.

I tratti del suo viso ricordavano quelli di Taehyung; aveva i capelli scuri, molto più del padre, il cui cenere profondo era stato rimpiazzato da un color caffè assai intenso, molto simile a quello di Jungkook.

Il taglio dei suoi occhi era penetrante e felino, circondati da una corona di ciglia folte.

Dentro il contorno spiccavano due gemme acquamarina, tali e quali quelle del padre.

La sua figura slanciata si erse proprio davanti a Jungkook che guardava i numerosi inviti per il nipote, impazzito, non sapendo come gestire tutte quelle richieste.

Lo vedeva ancora piccolo, e - per questo - sentiva nei suoi confronti un forte bisogno di protezione.

"È obbligatorio leggerle tutte?" gli chiese facendo gli occhi dolci.

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