35. Il capro espiatorio

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Manuel e Simone arrivarono in sala mensa per ultimi. La stanza era un brusio di voci, risatine e lagnanze.

Edoardo portava ancora sul viso degli evidentissimi segni di malessere, ma cercava di dissimulare sorridendo a tutti. Non sorrise a Manuel e Simone, però. Anzi, spostò frettolosamente lo sguardo non appena si accorse che lo stavano guardando.

Se Valerio aveva trovato i resti degli alcolici, evidentemente Edoardo non era riuscito a raggiungere la baracca. Simone sperava per lui che l'allenatore non l'avesse sorpreso mentre si aggirava nei paraggi.

Decise di andare a sedersi lontano da lui, a un altro tavolo. Manuel, inaspettatamente, lo seguì, e la cosa gli fece piacere.

«Stefano ieri sera non ha visto tornare Edoardo in stanza» rifletté ad alta voce Simone guardando i beta che chiacchieravano tra loro. «Se dice qualcosa, Valerio potrebbe insospettirsi.»

Manuel alzò le spalle. «Stefano è un cretino. Probabilmente pensa che Edoardo è andato a scopà co' Karen. Lasciamoglielo crede.» Si grattò il mento. «Però forse è meglio se glie vado a dì du' parole.»

Ma non servì, perché i beta si accorsero di loro. Si alzarono e si avvicinarono.

«Ohi, Fiorellino!» Paolo gli tirò una pacca sulla spalla. «Ma allora eri veramente ubriaco l'altra sera? Sei tu che hai fregato gli alcolici?»

«Grande Fiorelli'!» disse Federico. «Potevi condividere, però, che cazzo!»

«Lasciate perde 'sta storia» mugugnò Manuel.

I sorrisetti sui visi dei beta svanirono al comando del loro alfa.

Sospettano di me, pensò Simone, Edoardo forse è salvo.

Simone si sentiva profondamente in colpa nei confronti di Edoardo. Se aveva la tendenza ad alzare troppo il gomito, scoprirsi improvvisamente e inspiegabilmente attratto dalle persone del proprio sesso avrebbe certamente peggiorato la situazione.

Chissà come si sente... Confuso? Smarrito? A disagio?

«Stai attento, inventati veloce qualche scusa con Valerio» gli disse Manuel all'orecchio. «'Sti tre rincoglioniti pensano che sei stato tu e so' capaci che glielo dicono.»

Simone avrebbe voluto rispondergli, ma proprio in quel momento Valerio chiamò il silenzio nella sala. Il brusio si calmò rapidamente.

«Sapete perché siete qui» disse quando anche l'ultimo mormorio si spense. «Gli scout hanno trovato delle bottiglie vuote nella baita grande e si sono accorti che sono stati rubati degli alcolici da una dispensa della cucina. Era una riserva dei capi scout e sono sparite diverse bottiglie di superalcolici pregiati.»

Diverse bottiglie? Quanto aveva bevuto Edoardo in quei giorni?

«Non abbiamo trovato nulla nelle vostre stanze e nelle vostre borse» proseguì l'allenatrice. «Ma ci sono dei vuoti nella baita grande. Ora pregherei i colpevoli di farsi avanti. Se non lo farete il ritiro finirà anticipatamente stasera. Per tutti, ragazzi e ragazze.»

Si sollevò un mormorio di protesta e Simone vide con la coda dell'occhio Stefano aprire bocca per parlare. Ma Valerio aveva ancora qualcosa da dire.

«Ora, vorrei chiedere subito una cosa ad Edoardo...»

Edoardo arrossì violentemente e il suo sguardo si perse nel nulla.

«Cosa ci facevi poco fa vicino alla baita? Perché volevi entrare lì, proprio dove abbiamo trovato le bottiglie?» Puntò le braccia ai fianchi. «Non sto dicendo che sei stato tu a rubarli, Edoardo. So che non sei il tipo che fa queste cose. Ma è evidente che sai qualcosa.»

L'ultimo desiderio - Manuel & SimoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora