54. Il culo più bello dello spogliatoio

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«Rega', ma siete seri?» chiese Gianluca guardandosi intorno.

Nessuno rispose.

«Ma che problemi avete?» insisté.

«Tu non ci hai problemi a cambiarti davanti a lui?» chiese Stefano. «Cos'è, sei frocio anche tu?»

«No, mi basta negro, come sfiga. Grazie.»

Andrea fu l'unico a ridere alla battuta. Gianluca alzò gli occhi al cielo e scosse la testa in un'espressione che Simone trovò buffa. «Non sono gay, ma non capisco perché dovrebbe essere un problema, per noi, che lui lo sia» disse indicando Simone. «In che anno siamo? Abbiamo fatto un viaggio nel tempo nel 1800?»

Così dicendo finì di sfilarsi i pantaloni e rimase in mutande. «E cambiatevi veloce, cazzo, che dobbiamo andare a scaldarci. O no?»

Alcuni compagni cominciarono timidamente a slacciarsi i jeans o togliersi le scarpe. Non tutti.

«Scusa Simo» disse Gennaro. Si schiarì la voce. «Senza offesa, io non ce l'ho con te, giuro. Per me puoi fare quello che vuoi con chi vuoi, ok? Ma sinceramente mi mette un po' a disagio cambiarmi davanti a te, ecco.»

Borbottii generici.

«Non mi offendo, ti capisco...» cominciò Simone.

«Ma capisci cosa?» disse Gianluca. «Ma guarda se mi tocca fare il paladino dei gay mo'...» disse quasi tra sé e sé. Poi, rivolgendosi a Gennaro. «Ti mette a disagio perché? Hai paura che venga di nascosto a ficcartelo nel culo mentre sei girato di spalle?»

«Ma no...» disse Gennaro alzando le mani.

«Scusa, tu ti spoglieresti davanti a una ragazza?» fu Marco, a intromettersi nel discorso.

«No» rispose Gianluca. «Perché potrebbe denunciarmi per molestie sessuali. Sai, esibizionismo, quelle cagate lì... e l'ultima volta che ho controllato mi pare che Simone non sia una ragazza.»

«Eddai, hai capito cosa intendo...» continuò Marco.

Simone notò che Manuel stava ascoltando la conversazione scuotendo impercettibilmente la testa. E continuando, silenziosamente, a cambiarsi.

«Hai paura che Simone si faccia le pippe pensando a te?» disse Andrea, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. «Fidati, non c'è pericolo.»

Alcuni compagni di squadra risero.

«Magari se butti giù un po' de panza...» disse qualcuno. Marco era il ragazzo più sovrappeso della squadra.

«Madonna, che schifo!» si intromise Federico. «Sapete chi è che fa le battute da froci? I froci!»

«A me sinceramente delle pippe che si fa Simo non me ne può fregare di meno» disse Gianluca. Poi portò l'indice al mento. «Anzi, ti dirò Simo. Ora che ci penso, mi sentirei molto offeso se mi dicessi che non ti sei fatto almeno una pippa pensando al mio bellissimo culo.» Mezza stanza scoppiò a ridere, Simone compreso. Poi Gianluca si diede una pacca sul sedere e guardò Federico: «Questa com'era come battuta da frocio? Ho passato il test?»

Federico scosse la testa facendo una smorfia disgustata.

Simone rimase ancora qualche istante fermo in mezzo alla stanza col borsone in mano.

«Ahò» disse Manuel emergendo dal suo silenzio e battendo con forza le mani. «Ma che cazzo ve siete impalati tutti? Cambiarsi veloce e annamo a scaldarci.»

Il comando del capitano sembrò scuotere i ragazzi. Tutti, compresi Marco, Gennaro e i più titubanti, cominciarono a svestirsi, alcuni lanciando occhiate corrucciate in direzione di Simone.

L'ultimo desiderio - Manuel & SimoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora