Capitolo 13 - feelings suck

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Ross

«Se non facessi tenere tutto a me magari potrei riuscire ad aprire la porta» mi lamento, trafiggendo Janette con lo sguardo.

Lei posa il telefono nella sua stupida Givenchy, poi ricambia la mia occhiata. «Dove hai le chiavi?»

«Tasca destra dei pantaloni» alzo gli occhi al cielo.

Siamo andati a comprare le cose per la "festa" che alla fine abbiamo deciso di dare e lei non ha fatto altro che stare al telefono tutto il tempo.

Dubito che sua nonna si metta a mandarle messaggi su whatsapp, quindi mi domando con chi cazzo stia parlando di così tanto importante.

Mi prende le chiavi, ma non sembra trovarle e questo fa ridere Mike dietro di noi. Già. C'è anche lui.

«Le sento, Janette. Ci sei. Sotto! Infila la mano più in giù, cazzo, oppure toglimi questa roba di mano e le prendo io» la sto quasi pregando.

La vedo controllare di nuovo il telefono e per poco non le lancio tutte le borse della spesa addosso.

«Sono strette, non è colpa mia» si lamenta lei.

Dio, non ci posso credere. Siamo qui fuori da un quarto d'ora.

«Sì, più giù. Lì» cerco di farle strada avvertendo la posizione delle chiavi premute sulla mia gamba.

Ma quanto sono lunghe queste tasche?

Mike scoppia definitivamente a ridere. «Da qui dietro sembra tutt'altro, lasciatemelo dire».

«Smettila di ridere, Garroway» lo fulmino con gli occhi.

La porta di casa si spalanca improvvisamente, facendoci bloccare.

Mamma ci guarda uno ad uno, lentamente e in maniera attenta. «Janette, amore, che cosa stai facendo esattamente?»

Janette si gira verso di lei dopo avermi ammonito con i suoi occhi e alza lo sguardo per risponderle.

Si era totalmente piegata per terra per cercare di far risalire le chiavi. Proprio davanti al mio cazzo.

«Cercavo di prendere le chiavi di casa, pensavamo non ci fossi e volevamo fare una sorpresa a Gin e Adam» si rimette subito in piedi, rivolgendo poi a mamma un sorriso innocente.

Mamma posa lo sguardo su di me. «Sbaglio o non mi hai chiesto il permesso per una festa?»

Scuoto la testa. «Lo avrei fatto una volta tornato a casa» sorrido anch'io innocentemente.

«E tu sei?» mamma indica Mike con lo sguardo. Lo vedo fare qualche passo in avanti per mostrarsi.

«Mike Garroway, signora. Vado anch'io alla Cleveland Highschool».

Mamma annuisce. «Piacere di conoscerti, Mike. Chiamami pure Kiara, sono la mamma di Ross».

«Piacere mio, Kiara» Mike le sorride e fa una sorta di cenno con la testa in segno di saluto dato che ha anche lui le mani piene di buste.

Maledetta Janette.

«Quindi questa festa quante persone conta, più o meno?» mamma ci chiede, con sguardo interessato.

Sembra che stia godendo nel vederci in piedi fuori casa e con le buste pesanti in mano.

«In realtà non lo so, non abbiamo invitato molte persone. Abbiamo solo detto a qualche amico di venire, quindi potremmo essere solo una decina di persone come anche una settantina o forse più».

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora