Capitolo 58.

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-Capitolo 58.-


-Elizabeth's POV.-

La scena che avevo davanti agli occhi era una delle più tremende alle quali avessi mai assistito: Zayn era letteralmente sovrastato da James e non sembrava passarsela bene. Non avevo sinceramente nemmeno capito come fosse successo, ma prima che avessi realizzato, il pugno di James era entrato in collisione con la mascella di Zayn almeno un paio di volte. 

-Sei davvero un idiota!-lo schernì tenendolo fermo con facilità, data la dimensione del suo bicipite.

-James!-cercai di chiamare la sua attenzione, ma lui non si mosse di un millimetro. Zayn provò a tirarsi su ma il possente corpo del poliziotto lo bloccava.

-Ti denuncerò, lo sai vero?-gli fece presente.

-E per cosa? Per non essere stato a guardare mentre cercavi di entrare nelle fottute mutande della mia donna?-sputò Zayn. Notai il labbro sanguinante e il taglio sotto lo zigomo e non potei fare a meno di rabbrividire: ancora una volta ero io la causa di tutto quel male. In quell'istante di distrazione Zayn diede una testata al naso di James che prese a sanguinare fra le imprecazioni di quest'ultimo. 

-Mannaggia a te Zayn! Cristo! Mi hai spaccato il naso!-imprecò coprendoselo con entrambe le mani. Zayn fu di una rapidità impressionante: sgattaiolò via da sotto il corpo di James, si alzò il più velocemente possibile e mi afferrò la mano iniziando a correre come un pazzo.

-Che diavolo stai facendo!-urlai cercando di tenere il passo che non sarei stata in grado di mantenere nemmeno normalmente, figurarsi con un bambino di otto mesi e mezzo nella pancia.

-Ti porto via!-rispose. Mi trascinò letteralmente giù per le scale, tra la folla che attendeva di entrare nelle sale, attraverso la piazza piena di persone. Sentivo James seguito dalle urla scandalizzate dei passanti dietro di noi, tremavo e il terrore che ci raggiungesse e uccidesse Zayn davanti a me era sempre più grande. Zayn mi buttò praticamente dentro l'auto e fece lo stesso, partendo sgommando a tutta velocità. Conoscendo Zayn e i problemi che ultimamente succedevano ogni volta che eravamo in macchina, mi aggrappai alla maniglia di sicurezza con tutta la forza che avevo, non potendomi agganciare la cintura.

-E adesso?-chiesi mentre lui, concentrato a mille sul traffico londinese del sabato sera, sfrecciava fra le auto.

-Adesso non lo so, ma siamo insieme e questo è un punto a nostro vantaggio.-

-Ti amo.-dissi. Mi venne spontaneo, mi sentii in dovere di rassicurarlo: doveva sapere che non importava quello che aveva fatto, i nostri errori, quelle litigate furiose, lo avrei sempre e comunque amato. Non potevo smettere semplicemente.

Mi guardò per una frazione di secondo da sotto quelle sue ciglia lunghe.

-Ti amo anche io Elizabeth.-

Delle sirene della polizia interruppero quel momento e sobbalzai sentendo il fastidioso rumore avvicinarsi.

-Oh Dio, Zayn!-esclamai preoccupata.

-Porca puttana...-imprecò lui.-Quel grandissimo coglione deve avere una sirena di emergenza nella sua auto. Che macchina ha, Elizabeth?-mi chiese lanciando occhiate furtive nello specchietto retrovisore.

-Non lo so, io... un'auto bianca.-ricordai improvvisamente.-Probabilmente un Dodge.-l'immagine del grande pick-up bianco di James mi balenò in testa.

-Lo vedo, mannaggia al cielo.-si lasciò sfuggire insieme a qualche bestemmia. 

-Cosa vuoi fare?-

-Dovresti chiederlo a lui! Non ho la fottuta idea del perchè ci stia inseguendo e voglia vedermi morto! Anche tu, che cazzo gli hai dato corda? Come ti è venuto in mente!-

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora