Capitolo 41.

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-Capitolo 41.

-Elizabeth's POV.-

-Elizabeth, questa è Clara, sarà la tua infermiera personale: qualsiasi cosa ti serva chiedi pure a lei.-fece capolino sulla porta della mia stanza il dottor Smith, l'uomo che mi aveva spiegato tutto ciò che era successo quando mi ero lentamente- e dolorosamente- ''svegliata''.

-Grazie.-provai a mormorare, ma la voce mi cedette subito e mi accontentai di sorridere alla donna che era entrata nella stanza. Il dottore mi fece segno di non sforzarmi di parlare e uscì, accostando la porta.

-Sono Clara, anche se lo sai già.-mi sorrise l'infermiera. Era piccola e minuta, con un grande sorriso allegro stampato in faccia e una bandana rosa a coprirle la frangia scura.

-Elizabeth.-sospirai con un filo di voce e lei subito si portò un dito alla bocca zittendomi.

-So chi sei.-rise.-E so che non devi sforzare troppo la voce quindi shh.- 

Si spostò alla destra del mio letto e si mise le mani sui fianchi tondeggianti. 

-Allora... di che hai bisogno? Mm, sicuramente dovremmo sistemare quei capelli...-constatò e solo allora mi resi conto di non essermi ancora vista allo specchio.

Quando Clara mi ci portò davanti, usando un'inquietante sedia a rotelle, rimasi di sasso: i capelli che abitualmente mi sfioravano il sedere, erano tagliati sopra le spalle.

-O-oddio... Ma cosa...-la voce mi si strozzò in gola.

-Oh, Gesù avevo dimenticato che non ti fossi ancora vista. Scusami deve essere uno shock... Mi hanno detto che avevi i capelli molto lunghi, ma purtroppo hanno dovuto operarti nella schiena e sul cranio, dietro le orecchie, quindi tagliarli era d'obbligo.-

Rimasi a bocca aperta senza sapere bene cosa dire, sicuramente tra il tubicino dell'ossigeno sotto il naso e i capelli tagliati male e corti, non mi vedevo per niente bene e questo non contribuì a farmi passare velocemente il trauma dell'incidente.

Quando Clara notò i miei occhi lucidi si affrettò ad avvicinarmisi:-Guarda, so che non conta molto, ma per me sei bellissima. Davvero, sei una ragazza stupenda e io che non ti ho mai vista com'eri prima, posso dirti che stai davvero bene così e mal che vada, esistono le extentions!-

Sorrisi asciugandomi le lacrime e sussurrai un ''grazie'' poco convinto ma sincero. Lei mi pettinò delicatamente i capelli e li raccolse in un piccolo chignon. Passò a pettinarmi anche le sopracciglia, mi idratò le labbra con del burrocacao e mi aiutò a lavarmi e a indossare una camicia da notte bianca e lilla.

-Mi hanno detto che aspetti una bambina?-chiese curiosa.

-L'ho saputo anch'io oggi.-ridacchiai.

-Cosa!?-esclamò sbalordita.

-No! Intendo dire che ho saputo oggi il sesso, ma si l'aspetto con gioia.-mi affrettai a chiarire constatando che la voce migliorava velocemente.

-Oh, e il padre? Non dirmi che ti ha lasciata sola.-

-No, no di certo. Zayn non lo farebbe mai.-le assicurai pensando finalmente a Zayn:  ero stata tanto impegnata che nemmeno mi ero domandata dove fosse. Decisi di provare a non pensarci per non chiedere inutilmente a Clara, sperando nel fatto che visto che non mi era stato detto nulla stesse bene.

-Zayn?-

-Il mio ragazzo.-sorrisi.-Anzi mi ha chiesto di sposarlo in realtà.-

-Oddio! Ma che cosa tremendamente romantica, aiuto!-sorrise battendo le mani.-Ma quanti anni avete? Siete tanto giovani.-

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora