Capitolo 12.

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-Capitolo 12.-

-Elizabeth's POV.-


-No Zayn, aspetta.- lo fermai quando ormai aveva già la bocca fra i miei seni.

“Frena, frena, frena…Che cazzo stai facendo Eli? Tu non lo ami.” disse la mia coscienza.
“No, ti sbagli, io sono innamorata persa di lui, e tu lo sai meglio di me” ribattei convinta.
“Ascoltami: ti farà solo soffrire.”
“Non ho voglia di discutere con te. Non mi interessa, mi fido di Zayn. Io lo amo.”
-Che succede? Pensavo volessi… mi sembrava che ti piacesse.- balbettò Zayn confuso.

Era così tenero quando si incespicava con le parole.
-Si Zayn, ma non posso.-
-Perché?-
-Non sei il ragazzo che voglio. Cerco una storia seria.-
-Lo so, ma ti voglio bene.-
-No, prima chiami Perrie “amore” e poi mi baci? Non fai per me Zayn, faresti lo stesso con me e una nuova fiamma. Mi dispiace tanto, credimi.-
-Ti dimostrerò che posso cambiare. Mi piaci sul serio, non voglio solo il sesso!-
-Zayn non voglio fare niente con te. Poi mi innamorerei e…-
-No, non devi assolutamente innamorarti di me Elizabeth. Io non sono il tipo di ragazzo da fiori al primo appuntamento o colazione a letto sotto le coperte. Però sai che, mio malgrado, tu sei speciale per me e lo sto dicendo per il tuo bene.-
-Oh, andiamo Zayn! Non mi prendere per il culo, dai ammettilo che l’unica cosa che ti attrae di me è il mio corpo!-

Ero delusa da me stessa: come avevo potuto baciarlo sapendo che poi avrei sofferto? Lo sapevo che mi stava solo prendendo in giro ma mi ero illusa di poterlo cambiare…
-Ti sto avvisando di non innamorarti di me proprio perché ci tengo a te. Altrimenti non ti avrei avvisata: ti avrei fatta mia subito e poi ovviamente avresti sofferto, ma a me non sarebbe dovuto importare un cazzo… Tu hai stravolto la mia vita Eli e non so come comportarmi.-
-Avresti dovuto pensarci un po’ prima ad avvisarmi.-


Mi svegliai alle cinque del mattino per uno strano rumore al piano di sotto, così mi precipitai giù per le scale e andai a sbattere contro qualcosa, o qualcuno, e gli caddi addosso.
-Ma che cazzo? Eli? Sei te?- brontolò Zayn con la voce impastata dal sonno. Io mi resi conto di essere finita fra le sue gambe e di avere le sue mani spalmate sul sedere, così mi alzai protestando:
-Ovviamente si. Perché eri sveglio?-
-Ha suonato il telefono, allora stavo venendo a chiamarti.- 
-Oh, grazie.-

Mi lancia sul telefono e presi la chiamata.
-Pronto?-
-Elizabeth? Sono la mamma. Va tutto bene? Che hai? Hai corso?-
-Frena mamma! Sono le cinque del mattino a Londra: lasciami carburare! Ma non dovevi tornare giovedì scorso? Mi hai fatto prendere un accidente! Dove sei? E perché non rispondevi al cellulare?-
-Tesoro mi spiace tantissimo ma sono in Congo e non ho avuto modo di telefonare, non c’è molta linea qui…-
-Dov’è che sei?-
-In Congo. Stai bene stella? Tornò lunedì.-
-Lunedì? Mi manchi mamma, mi manchi un sacco.-
-Elizabeth anche tu mi manchi amore, vuoi che chieda a papà di venire a farti compagnia?-
-Assolutamente no! Cioè… me la cavo, tranquilla mamma! Ci vediamo lunedì allora. Ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anche io.-
 
 

Puntualmente, alle 6.15, la mia sveglia iniziò a rompere. Porca merda, odio la sveglia, soprattutto il lunedì mattina!

E quel giorno mi toccò pure andare a scuola con Zayn perché le 48 ore da passare in casa erano finite nella notte…

Peccato che mi fossi completamente dimenticata che dopo quello che era successo ora dormisse sul divano. Scesi di sotto in mutande, mi chinai nel frigo per prendere il latte e …
-Buongiorno Elizabeth, dormito bene?-

Zayn era in piedi, in boxer, appoggiato allo stipite della porta con un sorrisetto malizioso in faccia e io ero in quella posizione.

Mi affrettai a tornare dritta, mi voltai, sorrisi con il più falso dei sorrisi e gli risposi gentilmente, ignorando la sua erezione mattutina:-Ciao Zayn, da favola e tu?-
-Adesso sto anche meglio.- sussurrò lasciandomi un leggero bacio sulle labbra, io avvampai e lui mi strinse a se mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Tornai di sopra e mi fiondai sotto il getto di acqua calda della doccia, uscii, mi asciugai corpo e capelli e con un asciugamano bianco addosso presi la piastra e mi aggiustai i capelli.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora