Capitolo 42.

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-Capitolo 42.

-Zayn's POV.-

-Zayn? C'è qualcosa che non va?-mi domandò dolcemente mia madre sedendosi a capotavola dopo aver servito a tutti un'abbondante porzione di pollo al sesamo.

-Uhm, no mamma.-buttai giù un boccone.

-Non stai mangiando granchè...-ribadì lei.

-No, davvero, non sono solo dell'umore giusto. Non volevo pensassi non mi piacesse il pollo mamma: davvero è ottimo, come sempre d'altronde.-

-Tesoro che succede? Mi fai preoccupare.-

-No dai, non volevo disturbare.-la situazione iniziava a farsi tesa.

-Non disturberai mai, sei il mio bambino sai? Non importa quanto grande, barbuto e alto sarai.-

-Okay okay mamma!-risi nervosamente e tutti si unirono a me.-Adesso non farmi piangere.-

-Dai, che succede Zay?-si intromise Tess appoggiandosi al tavolo.

-Giù quei gomiti signorina.-la riprese mio padre e lei, sbuffando, incrociò le braccia sotto al seno.

-Sono preoccupato per Eli.-

-Cosa? Ma domani esce vero? Mm? Dio, mi sento una tale idiota per avervi trattato male quella sera...-saltò su mia sorella.

-Si, si. Domani la dimettono, ma non abbiamo ancora avviato il processo o qualcosa del genere. Non ho minimamente pensato di andare in caserma e vedere come e chi stava seguendo il nostro caso...-

-Oh... Quando eri ancora dentro ci hanno detto che il caso sarebbe stato archiviato fino a quando non sareste andati in commissariato voi perchè il conducente del furgone con cui vi siete scontrati è morto sul colpo.-mi informò mia madre.

-Si hanno detto qualcosa del genere, posso accompagnarvi in caserma domani dopo essere andati a prendere Elizabeth.-si offrì mio padre.

-No, tranquillo pa'... faccio da me, non ti preoccupare. Mi dispiace ma sono davvero stanco, io vado a stendermi. Buona notte.-sorrisi stancamente prima di salire in camera mia.

Il giorno seguente mi svegliai nuovamente molto presto e, dopo essermi raso e lavato i capelli per l'occasione, mi precipitai, come ormai d'abitudine, in ospedale. Salii nella stanza di Elizabeth e, dopo aver bussato, entraii.

Lei era in piedi davanti alla finestra, si reggeva ad una stampella ed indossava un vecchio paio di jeans blu, una canotta bianca, una felpa grigia e delle sneakers nere.

-Buon giorno piccola.-dissi riscontrando che sembrava davvero ''piccola''.

-Zayn!-sorrise illuminandosi. Con un po' di fatica mi venne incontro mentre andavo da lei e le mie braccia non esitarono un'istante a stringerla a me.

Assaporai le sue labbra provando lo stesso sollievo che si ha tornando a galla dopo una lunga immersione e le dita della sua mano che stringevano i miei capelli mi provacarono sensazioni che nemmeno ricordavo fino a poco prima.

-Sono così contento di portarti a casa. Non immagini quanto fosse brutto senza di te.-

-Lo immagino invece.-sorrise.-Tu almeno avevi i tuoi, tua sorella, i ragazzi e tutti gli altri. Io fino a pochi giorni fa non avevo niente e comunque fin ora ho potuto vedere solo te e mia madre.-

-Ti sembra poco avere me? Guarda che mi offendo.-finsi un broncio e lei mi diede un buffetto sulla spalla.

-Idiota!-rise illuminando la stanza.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora