Capitolo 40.

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-Capitolo 40.-

-Zayn’s POV.-

-Zayn…-iniziò quando spalancai la porta della stanza di Elizabeth. Il letto era fottutamente vuoto, intonso, perfetto.

-Fottuto bastardo…-imprecai avvicinandomi all’uomo ed afferrando il bavaro del suo camice bianco.

-Zayn, lei è sveglia.-si affrettò a dire. Lo lasciai andare involontariamente, come conseguenza della perdita del controllo sul mio stesso corpo. Le mani mi cedettero e la bocca si spalancò dalla sorpresa: ci avevo sperato così tanto che ormai non lo credevo possibile.

-Dove?-chiesi con la poca voce rimastami. Smith mi fece segno di seguirlo e così feci, implorandolo di camminare più velocemente. Il cuore mi martellava tanto forte nel petto da non permettermi di sentire nulla di quello che le persone che incrociavamo nei corridoi dell’ospedale dicessero. Finalmente, dopo un tempo oggettivamente breve ma che a me parve infinito, ci fermammo davanti alla porta bianca e anonima della stanza 131.

-Vai.-mi disse mentre le mie mani correvano a stringere la maniglia d’ottone. L'abbassai con tutta la forza dell'ansia che mi circolava nelle vene e la porta di legno bianco si aprì cigolando. Poi la vidi.

Era seduta nel letto, sotto il lenzuolo rosa, con la schiena poggiata ai cuscini rialzati e gli occhi rivolti all'infermiera che le stava spostando la sacca della flebo.

-Cazzo.-fu l'unica cosa che riuscii a biascicare a mezza voce. Immediatamente, al risuonare della parola nel silenzio spezzato solo dal vociare della televisione, lei si voltò, molto lentamente, verso di me. I suoi occhioni castani si spalancarono dietro le lenti degli occhiali che non le vedevo indossare da mesi e anche la bocca si aprì in un'espressione di sorpresa.

-Zay..-mormorò, poi provò a schiarirsi la voce e, con una fatica che le vidi dipinta in viso, pronunciò il mio nome.-Zayn...-

-Elizabeth.-risposi avvicinandomi piano al letto mentre l'infermiera, sorridendoci timidamente, usciva di scena.-Oh porca puttana, Elizabeth!-dissi realizzando seriamente di averla di nuovo con me.

Si sforzò di spingersi verso di me ed io l'accolsi immediatamente fra le mie braccia. Le lacrime iniziarono immediatamente a rigarmi le guance e la strinsi più forte, col timore che si dissolvesse tra le mie mani.

-Ti faccio male? Oddio, Elizabeth non ci credo, ce l'hai fatta.-

-Per te.-sussurrò con un filo di voce, poi spostò le mani sulla pancia.-Anzi, per noi.- 

-Hai... hai sentito quello che ti ho detto mentre, beh sai, ''dormivi''?-mi osai di chiedere.

-Certe cose si sentono con il cuore Zayn...-mi sorrise e notai la il tubicino d'ossigeno che le passava sotto il naso.

-Oh, guarda qua...-sorrisi.-Sembri tanto la ragazzina di ''Colpa delle stelle''.-

Lei rise, ricordando quando mi obbligò a vedere quel film, e poi si appoggiò allo schienale.

-Mi gira un po' la testa...-ammise.

-Oh, si, hai ragione... Mi dispiace averti travolta così ma cazzo, non sai quanto mi sei mancata. Non farmi mai più una cosa simile.-

-Non è stata esattamente colpa mia amore.-si sforzò di ridere nonostante la cosa non fosse affatto comica.

-Dovremmo anche risolvere questo casino, sono sicuro che non sia stata una casualità o comunque dovremmo fare causa non so cazzo, ma non possiamo uscire di scena così.-

-Si ma ora non riesco proprio a pensarci, non ho ancora realizzato quello che è successo... Mi serve del tempo prima di capire e ragionare sul come siamo arrivati ad oggi.-

-A me basta essere con te, per ora.-sottolineai.

-Amore...-sorrise prima di chiudere gli occhi e appisolarsi. Mi lasciai scivolare su una piccola-e scomoda-poltroncina e mi addormentai anche io.

A svegliarci fu sua madre, quando trafelata come mai prima si gettò nella camera alle otto e trenta del mattino.

-Elizabeth, oh mio Dio Elizabeth!-esclamò vedendola.

Lei sussultò e si svegliò di soprassalto, così Mandy si rese conto di averci storditi non poco.

-Oh... mi dispiace tanto avervi spaventati ma Zayn non mi ha richiamata e ho temuto per il peggio. Non ce la facevo proprio a resistere. Oddio amore mio...-singhiozzò avvicinandosi a sua figlia e lei, per aiutarla, tentò di alzarsi in piedi ma le gambe le cedettero e mi lanciai verso di lei per sorreggerla.

Le due donne si strinsero in una scena d'affetto e mi sentii dannatamente d'impiccio ma Mandy staccò un braccio da sua figlia e mi invitò ad unirmi a loro.

-Beato fra le donne!-ironizzai abbracciando con un braccio la mia fidanzata e con l'altro mia suocera.

-Zayn, in questi giorni di dolore e tensione ho davvero capito quello che mia figlia prova per te. Sei stato un uomo meraviglioso, mi hai aiutata, non hai mai perso la fede e hai lottato per Elizabeth, so che sei la persona giusta per lei e ti sono debitrice.-

-Sono solo innamorato di Elizabeth e sono io ad esserti debitore di avermela donata. Senza di lei probabilmente sarei in rehab o comunque non sarei così felice come lo sono quando sua figlia mi guarda.- spostai lo sguardò su Elizabeth e notai i suoi occhi lucidi e le sue lacrime scivolarono fra di noi quando la baciai, mettendoci tutto l'amore che avevo tenuto dentro di me in quei giorni.

N/A: Scusatemi se ci ho messo tanto ed il capitolo è corto ma non ho avuto minimamente tempo di scrivere e ho studiato tantissimo!! Comunque conto di aggiornare molto presto ma voi aiutatemi e lasciatemi 15 COMMENTI E 20 VOTI? Per favore, giuro che sarò il più veloce possibile. GRAZIE INFINITE PER I COMMENTI E I VARI MESSAGGI, VI AMO TANTO. Adesso scappo ma fatemi sapere che ve ne pare... bacioni e buona serata! Elisa,xx.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora