Capitolo 3.

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-Elizabeth's POV.-


-Ma che ora è?- brontolai con la voce impastata dal sonno quando la sveglia suonò.-Le sei e trenta? Cazzo, ma è domenica: devo iniziare a usare la sveglia dell'iPhone.-mi lamentai trascinandomi in bagno. Mi feci una doccia veloce, raccolsi i capelli in una crocchia disordinata e tornai in camera.
Guardai fuori dalla finestra: sole a palla, una delle cose più rare mai viste a Londra.

Aprii il cassetto e presi un paio di shorts di jeans a vita alta, un top grigio e una camicia a quadri, li infilai sbadigliando e scesi in cucina.
-Già in piedi tesoro?- chiese mia madre baciandomi sulla guancia.
-Mamma! Si, la sveglia ha quel problema, sai... Non dovresti essere a Parigi?-
-Parto tra un’ora. Cosa ti va di mangiare, Elizabeth?-a mia madre non piace chiamarmi Eli: dice che se avesse voluto chiamarmi così, all’anagrafe sarei registrata come ''Eli Minelli''. Ormai non spreco nemmeno più tempo a cercare di capirla.

-Potresti farmi un tè? Non ho gran che fame, ma grazie mamma.-

Subito dopo colazione uscii in giardino a godermi il sole, infilai le cuffie ed iniziai a canticchiare sulle parole di una canzone di Ed Sheeran.
-Hey splendore, canti davvero bene!- mi disse Harry togliendomi gli auricolari dalle orecchie.
-Che ci fai qui Haz?- ridacchiai.
-Sono venuto a prenderti.-
-Prendermi?- chiesi stupita bloccando lo schermo del mio iPhone.
-Si! A prenderti, andiamo a farci un giro?-
-Scusa Harry, ma non posso! Domani ricomincia la scuola e devo ancora finire i compiti.-
-Ma dai, non ci credo. Non starai cercando di evitarmi?-domandò dubbioso.
-No, figurati! Ok hai ragione: quella dei compiti era una balla... E' che Bella mi aveva detto di tenermi libera per oggi, se vuoi possiamo andare a prendere giusto un gelato al parco.-
-Io ci sto, andiamo?-
Andammo a piedi fino alla gelateria italiana.
-Che ti è preso ieri sera Eli? Non mi sembra che tu vada troppo d’accordo con Zayn.-
-Oh, perspicace insomma...-lo presi in giro.-Malik è un bastardo.- gli dissi leccando il mio cono alla fragola.
-Ma che ti ha fatto?-
-Non posso dirtelo Harry.-
-Ma dai, lo sai che di me ti puoi fidare.-
-Hai ragione, ma prometti di non dirlo a nessuno.-

Lui annuì e io proseguii:-Ok senti, allora... conosco Tess da quando sono nata, ho sempre passato le giornate a casa loro e Malik era il mio migliore amico. Siamo praticamente cresciuti insieme, eravamo legatissimi: andava più d’accordo con me che con sua sorella. Ma poi lui è andato in America...-

-E ha incontrato me e i ragazzi.- mi informò.

-Sul serio?-Harry annuì tornando a concentrarsi sul suo gelato e io proseguii il racconto.
-Beh, sono, cioè ero, innamorata di lui da quando avevo sette anni, è stato difficile non vederlo per cinque anni e non vedevo l’ora di incontrarlo perché per me le cose sono rimaste com’erano ma lui… è cambiato cazzo. Non mi ha nemmeno detto “ciao”, non mi ha guardata negli occhi, ci ha provato con me tutta la sera, mi ha dato della troia.-
-Eh no! Non può dare a te della troia! Non quando si scopa la Edwards.-

-Chi?- domandai stordita.

-La bionda di ieri sera Eli, Perrie. Perrie Edwards.-

-A me non è sembrata così male... Anzi, è stata molto gentile a differenza sua.-

-Boh, io non la conosco in realtà, ma se va a letto con Zayn non può che esserlo.-

-Perchè scusa?-

-Zayn si è fatto il novanta percento delle ragazze a scuola, una trombata e ciao ciao.-

-Ma Perrie è la sua ragazza Harry, stanno insieme. Non solo una notte, non so se mi spiego... Poi non so perchè Zayn dovrebbe comportarsi come un tale idiota.-

-In fondo lo capisco, sono come lui.-

-Tu non sei così Harry.-gli ribaii.

-Invece si.-controbattè lui. Odiavo quando tentava di convincermi di essere un dongiovanni.

-Taci.-ridacchiai tappandogli la bocca.
-Beh è così piccola, ma tu sei la mia migliore amica: non ti farei mai del male.-
-Beh comunque ci sono rimasta di merda: lui…Cazzo rivoglio il ragazzo al quale brillavano gli occhi quando mi abbracciava, quello con cui andavo in piscina il sabato mattina, quello che… che era un fratello per me.-

Harry mi strinse dolcemente a se.
-Questo cazzone che si scopa una ragazza diversa a notte, che si ubriaca e fuma chissà cosa non è lo Zayn che conoscevo io.-ammisi.
-Lo so piccola, ma nella vita si cambia.-
-Ma io non sono cambiata! L’ho aspettato. Anche se non mi ha chiamata una sola volta in cinque anni, non una cazzo di volta…-
-Non piangere, vedrai che andrà meglio.- mi disse asciugandomi una lacrima che rigò il mio viso.

Vidi avvicinarsi due figure, così mi asciugai gli occhi e li riconosi: il ragazzo dagli occhi azzurri e la ragazza che stringeva la sera prima.
-Styles.- sorrise il ragazzo battendo una mano sulla spalla di Harry.
-Louis!-ecco qual era il suo nome, non Lou.
-Ciao Harry.-sorrise la ragazza vicino a Louis, stringendosi a lui.

-Eleanor.- la salutò il mio amico e poi entrambi si girarono verso di me.
-Sei la ragazza di ieri? Quella che ha fatto perdere la testa a Zayn?-mi chiese lei ridendo.
-Si sono io, ma vorrei tagliargliela quella testa.-
-Violenta... dovresti entrare nel gruppo.- scherzò Louis prima che Harry lo fulminasse.

-Non vi ho nemmeno presentati per bene ieri, che coglione... Louis, lei è Elizabeth.-
-Potete benissimo chiamarmi Eli, ragazzi.-mi affrettai a dire arrossendo.
-E tu chiamami El.- mi sorrise dolcemente Eleanor rinserendosi nella conversazione.

Proprio in quel momento sentii qualcosa vibrare nella tasca: mi stavano chiamando al cellulare.





N/A: Ciao ragazze, volevo ringraziare tutte le persone che stanno leggendo questa storia. Se lasciaste un commento mi farebbe davvero piacere. Un bacione, Elisa,xx.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora