Capitolo 63.

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-Capitolo 63.-

-Elizabeth's POV.-

Gli occhi cupi di Billy si spostarono sulla figura al mio fianco. Lo stomaco mi si strinse ancora di più e per tutta risposta allacciai più saldamente le mie dita a quelle di Zayn. Nessuno dei due proferì parola e nemmeno Billy si azzardò a commentare la presenza di Zayn accanto a me. Nella mia testa i pensieri erano aggrovigliati quanto le viscere nel mio stomaco, continuavo a pregare silenziosamente che Billy non se ne uscisse con qualche cazzata alle quali ormai io ero più che abituata, ma sapevo che Zayn non avrebbe esitato a fargli cadere qualche dente e non sarebbe stato appropriato in quel posto.
-Betty, io...-iniziò a dire Billy quando Zayn mi spostò la sedia di metallo per acconsentirmi di sedermici. Alzai subito una mano per bloccare il suo discorso, attesi che Zayn si accasciasse letteralmente sulla sedia alla mia sinistra e mi lisciai la gonna aderente.
-Per prima cosa, Betty non è il mio nome. L'ho sempre odiato, quindi puoi chiamarmi Elizabeth.-iniziai a dire, cercando di ricordare tutto il male che mi aveva fatto e che volevo ritorcergli contro. Lui sembrò sul punto di riprendere a parlare, ma lo bloccai nuovamente. Fissai i miei occhi nei suoi e, per la prima volta non li vidi vuoti e spenti. Ci vidi tutto l'odio represso che gli ribolliva dentro, ci vidi il male che voleva a Zayn e che non aveva mai tentato di nascondere, la perfidia di quel gesto così spietato che aveva osato complottare con Amber Lee Adams. Vidi il male che aveva causato a mia madre con quei tradimenti e tutta la facilità con la quale si era dimenticato che esistessi per buona parte della mia vita.
-Sono venuta qui oggi perché non mi interessa alcun tipo di relazione con te: oggi voglio chiarire cosa rappresenti per me e poi voglio chiudere per sempre. Non sei mio padre. Non è una cosa che ho realizzato oggi: non lo sei mai stato e mai sarai in grado di esserlo. Hai fatto solo male a me e alla mamma e ora che ho una famiglia non ti permetterò assolutamente di continuare a farne a loro. Loro sono esseri speciali e io li proteggerò da persone spietate e crudeli come te o Amber Lee.-dissi tutto d'un fiato, senza abbassare lo sguardo nemmeno per un momento. I suoi occhi erano invece spesso puntati sulla superficie fredda del tavolo.
-Come hai potuto? Non posso vivere sapendo che hai cercato di uccidermi. Di uccidere me, tua figlia! Dicevi di voler proteggermi da Zayn, invece hai cercato di farci morire entrambi! Solo perché non accetti che esistano persone in grado di amare?!-alzai la voce di qualche tono e Zayn mi strinse il ginocchio per farmi calmare, ma non avevo intenzione di farlo, così abbassai semplicemente il tono di voce e ripresi.-Se tu non sei stato capace di amare tua moglie è vostra figlia non vuol dire che io e lui non saremo in grado di farlo. Mi fa sentire più a casa Zayn di quanto tu non abbia fatto nemmeno una volta nella tua vita. Dov'eri per la mia prima comunione? Dov'eri quando ho compiuto sedici anni? Dov'eri quando ho iniziato la scuola? Dov'eri quando è nata mia figlia? Non c'eri, è semplice.-
-Betty, io...-
-Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo!-esclamai battendo le mani sul tavolo e le guardie si girarono a guardarci a causa del rumore dell'anello sulla superficie.
-Elizabeth.-sospirò.-Elizabeth, io ho sbagliato. Sono umano anche io.-
Zayn trattenne a stento una risata e io non lo feci proprio.
-Sbagliato? Umano? Io non credo proprio. Tu non sei umano, non hai sentimenti, non serbi rancore, non hai mai amato altri se non te, l'unico sentimento che ti interessa provino le persone che ti stanno vicino è il dolore. La tristezza: sei un uomo triste, freddo, morto.-sputai trattenendomi dal farlo veramente sulla sua faccia.-Per me sei morto, non esisti.-
-Elizabeth come puoi dirmi questo?-soffocò un colpo di tosse.
-Come posso dirti che mi disgusti?-scossi la testa ridendo ironicamente.-Vorrei sapere invece come hai fatto tu ad aiutare qualcuno a farci morire.-
-Se tu non fossi stata a letto con lui non sarebbe successo niente di tutto questo!-sbuffò Billy indicando Zayn.
-Che cazzo?-sbottò Zayn praticamente lanciandosi sul tavolo. Lo bloccai afferrando il suo viaggio e lui mi guardò con gli occhi infuocati dalla rabbia.-Non osare permetterti mai più, brutto coglione.-si lasciò cadere sulla sedia incenerendo Billy con lo sguardo.
-Zayn non c'entra niente con la persona oscena che sei. Eri così anche prima che io mi innamorassi di lui. Non ti permettere più di parlare, pensare o fare qualsiasi cosa che riguardi qualcuno che amo. Meriti di marcire qui dentro: hai davvero provato a ammazzarmi? Non riesco ancora a crederci. E non solo me, ma mia figlia e l'unica persona che mi abbia mai dato tutto quello che per colpa tua pensavo nemmeno potessi mai avere. L'amore. Io non ti perdonerò mai Billy.-scossi la testa.
-Elizabeth, ti sbagli.-
-Non ci provare.-ringhiò Zayn vedendo la sua mano sporgersi verso di me.-Non toccarla o farò in modo che quelle dita tu non possa più infilartele in quel cazzo di naso che ti sta in mezzo alla faccia.-sibilò.
-Non mi sbaglio. So che tu non capisci perché non lo farai mai e mai l'hai fatto. Non ammetterai mai i tuoi sbagli e non chiederai scusa, ma tanto non pretendo certo dei rimorsi da parte tua e se ti scusassi probabilmente ti scoppierei a ridere in faccia. Non sai come mi hai fatto sentire in questi anni, non ti rendi conto di tutto il dolore che mi hai causato e delle ferite che nemmeno ora si stanno cicatrizzando. Ma non mi importa, ora sono forte e sono una sopravvissuta. In tutti i sensi.-sospirai.-Meriteresti di soffrire almeno la metà di quanto tu non abbia fatto soffrire me, ma sono migliore di te e non te lo auguro. Però c'è una parte di me che non avrò mai indietro e anche se adesso mi sto riprendendo la mia vita, tu non puoi farne parte e non ne farai mai parte. Eri solo una ferita aperta per me, ma con oggi sei una cicatrice fastidiosa e niente di più. Per me non esisti, te l'ho detto. Ci tenevo solo che tu sapessi che non hai mai avuto una figlia e non sei mai stato un padre, per quanto mi riguarda. Vivi la vita che meriti Billy, io farò lo stesso.-
Mi alzai di scatto e lui fece la stessa cosa, Zayn gli rivolse uno di quegli sguardi ai quali non osi nemmeno fiatare, infatti rimase lì immobile, anche se tanto nemmeno se avesse voluto avrebbe potuto avvicinarsi a me. Zayn prese la mia mano e mi accompagnò fino alla porta blindata che aprirono per farci uscire, mentre la attraversavamo si voltò verso Billy, al quale io non rivolsi nemmeno più uno sguardo, e gli mostrò il dito medio, beccandosi così una spintarella fuori da parte di una delle guardie che però sorrideva divertita dal carattere di Zayn. Non appena la pesante porta si chiuse alle nostre spalle tirai un sospiro di sollievo. Abbracciai immediatamente Zayn, circondando il suo collo con le mie braccia e lasciando che le sue accarezzassero i miei fianchi e mi cullassero dolcemente.
-Grazie.-sussurrai sforzandomi di non scoppiare a piangere come una bambina.
Zayn percorse tutta la mia schiena con le sue grandi mani e mi accarezzò i capelli, spostandomeli dietro alle orecchie.
-Di cosa, piccina? Sei stata grande. Davvero bambolina, non poteva andare meglio.-
-Grazie di essere la mia casa.-mormorai al suo orecchio. L'istinto di baciarlo proprio lì, di mordicchiarli il lobo e lasciare che anche lui prendesse la mia pelle fra le sue labbra fu forte, ma mi trattenni ragionando sul luogo in cui ci trovavamo.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora