Capitolo 66.

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-Capitolo 66.-

-Elizabeth's POV.-

-Mi dispiace tanto per come si è comportata Clarissa.-sospirò Rita posando il mio frullato banana e pesca sul tavolino fra le nostre sdraio.-È davvero una stronza di prima categoria.-
Abbassò gli occhi e nel suo sguardo colsi un profondo imbarazzo per ciò che era accaduto durante quel pranzo in famiglia. Non era colpa sua però se Clarissa era una tale odiosa e nemmeno gli altri ne potevano qualcosa. Mi faceva piacere anzi che la nonna non avesse assistito alla scena: teneva molto a me e agli altri nipoti e non penso avrebbe sopportato che un'altra dei suoi figli ripudiasse così la famiglia. Ero sicura che ognuno di loro fosse seriamente a disagio per ciò che Billy aveva fatto a me e alla mamma ed ora cercassero in tutti i modi di farsi perdonare: sicuramente, sapere che Clarissa remava contro e mi aveva trattata in quel modo, non li avrebbe resi felici.
-Non è colpa tua.-rassicurai Rita sorridendole dolcemente. Lei aspirò un po' del suo frullato dalla cannuccia colorata, poi sorrise con un velo di malinconia negli occhi.
-Dici sul serio?-sospirò ed io annuii prontamente portandomi a mia volta alle labbra il bicchiere.-Tu e Zayn siete una coppia fantastica, comunque.-
Sorrisi imbarazzata, strozzandomi quasi: non succedeva spesso che qualcuno ci facesse dei complimenti, a dir la verità. Rita riprese a parlare prima che potessi ringraziarla.
-Si, voglio dire: non si vede spesso una tale complicità fra due persone, specie alla nostra età. Lui deve essere fantastico! Intendo, chiaramente è davvero bellissimo.-Era così emozionata a parlare di noi due che quando disse l'ovvio sul conto di Zayn arrossimmo insieme.-E poi mi sembra tanto buono: chi altri avrebbe accettato di venire a un pranzo del genere? Dopo aver conosciuto Billy poi... Io ci avrei odiati senza nemmeno mettere in conto l'idea di conoscerci, sinceramente.-
-Credo che lo avrei fatto anche io, in realtà.-ammisi ridendo.-Spero che Clarissa non abbia alimentato la brutta idea che probabilmente deve essersi fatto dei miei parenti... Grazie a Dio, tua madre è un amore.-
Rita scoppiò a ridere e distese sullo sdraio le gambe già abbronzate.
-Davvero, la vostra famiglia è perfetta a differenza del casino che siamo sempre stati noi... Insomma, Ayla è una bambina stupenda.-sospirò rivolgendo uno sguardo alla carrozzina parcheggiata all'ombra e ad Ayla, tutta impegnata con il suo ciuccio.-E tra voi c'è una tale intesa! Scommetto che anche in camera da letto fate faville!-
Arrossii violentemente e mi coprii la faccia con le mani, Rita invece sghignazzò dandomi di gomito.
-Eddai! Se sentirò ancora qualcuno dire che l'intesa sessuale diminuisce dopo la nascita di un figlio gli riderò in faccia.-mi assicurò divertita.
-Oddio...-scossi la testa abbandonandomi io stessa a una risata.-E tu? Come va con i ragazzi?-le domandai spostando la conversazione da me e Zayn. Avevo bisogno di quattro chiacchiere con un'amica, qualcuno che sapesse distrarmi e ridarmi quella leggerezza che la mia vita aveva perso da un po' di tempo ormai.
Chiacchierammo per almeno un'ora, prima che ci mettessimo a prendere il sole e, come Ayla, finii per addormentarmi sotto il tepore di quegli ultimi giorni d'estate.

Più tardi sentii una mano calda posarsi alla base della mia schiena ed iniziare a risalirla dolcemente, accarezzandone la pelle dorata. Girai la testa dall'altro lato, lamentandomi silenziosamente. Avrei riconosciuto il suo tocco in qualsiasi caso e mi ci abbandonai volentieri: nonostante avessimo finito per fare l'amore quella stessa mattina, lo stress accumulato era tanto e le sue attenzioni fondamentali per me. Improvvisamente sentii la radio in lontananza, trasmetteva una canzone di qualche DJ famoso, e il sole sembrò sparire dietro le nuvole. L'unico calore che avvertivo fin sotto la pelle era quello che mi trasmettevano le carezze di Zayn. Finalmente decisi di girarmi sulla pancia e lo osservai sorridermi. Il suo sguardo mi mandava letteralmente a fuoco e non lo sostenni per molto tempo, anzi abbassai abbastanza in fretta il mio. Lo spostai sulla sua mano, decorata da qualche nuovo tatuaggio, appoggiata sul mio corpo. Le sue dita lunghe accarezzarono il bordo elastico del mio costume bianco, percorsero il profilo dei miei scarsi addominali, circondarono l'ombelico disegnandovi attorno figure concentriche. Per il solletico non riuscii a trattenere una risata e lui fece lo stesso mordendosi il labbro inferiore.
-Buongiorno.-
La voce roca mi fece sentire un calore improvviso nel bassoventre, proprio sotto la sua mano.
-Ehi...-feci in un sussurro, senza respiro per colpa sua.
-Ti eri addormentata.-mi avvisò ed io mi misi a sedere, rannicchiandomi contro lo schienale. Solo allora notai che Rita non era più alla mia sinistra e ne fui sollevata: sarei stata molto imbarazzata se avesse assistito a una scena simile fra me e il mio ragazzo.
Lui quasi mi lesse nel pensiero.
-Rita si è portata via Ayla: siamo solo io e te.-mi assicurò, ma io lo guardai con espressione interrogativa: i miei parenti erano a pochi metri da noi. Zayn scosse la testa, leggendomi ancora nel pensiero.
-Loro sono andati via. C'è solo tua nonna, ma non credo sia un problema dato che dorme... Abbiamo tutta la serata per noi.-mi sorrise e nemmeno io mi trattenni dal farlo.-Dopo cena ci incontreremo con Rita e domani... Beh, è una sorpresa.-disse fermandosi improvvisamente.
-No, ora mi dici...-mi impuntai nonostante avesse già ripreso a farmi scivolare le sue mani addosso. Le dita mi accarezzavano la chiusura del reggiseno e vi si insediarono all'interno.
-Non penso proprio...-mormorò contro il mio collo.-Ho altre idee per adesso.-
Con una mossa slacciò il bikini che mi rimase appeso al collo. Sgranai gli occhi e lui non trattenne una risata contro la mia pelle. Con un gesto rapido spostò la sua bocca sulla mia e le nostre labbra si toccarono. Mi baciò come fosse stato un assetato e io una tanica d'acqua fredda. Gemetti per la passione che mise in quel bacio e le nostre lingue si accarezzarono con passione. Le sue mani mi attirarono a se e mi strinsero sempre di più: il suo corpo aderiva perfettamente al mio, contro lo schienale della sdraio. Non riuscivo a evitare di spingere il mio petto contro il suo, nonostante il tessuto del costume ci dividesse ancora. Zayn mugugnò qualcosa e letteralmente strappò il cordino del bikini, gettandolo a terra. Per tutta risposta inarcai la schiena contro il suo torace e il mio bacino si scontrò con il suo. Con un'abile mossa dei fianchi mi fece sentire quanto mi desiderasse e gli sfuggì un grugnito quando spostò le labbra dalle mie verso il mio collo. Il respiro era incontrollabile e non provai nemmeno a non ansimare quando succhiò la pelle appena abbronzata. Conficcai le unghie nelle sue spalle stringendo il suo corpo caldo al mio, lui ansimò contro la mia pelle e me la baciò ancora, costringendomi a buttare indietro la testa. Sussurrai il suo nome ripetutamente e le mie mani percorsero tutta l'ampiezza della sua schiena, marcandola di profondi segni rossi. Zayn spostò di nuovo la bocca sulla mia e, dopo aver lasciato appena che la mia lingua sfiorasse la sua, si tirò indietro, stringendomi però, in modo che fossi obbligata ad assecondarlo. Ci alzammo in piedi e lui a fatica si staccò da me.
-Andiamo in piscina.-ansimò, il fiato corto. Sorpresa dalla sua inaspettata proposta, lo seguii in acqua e lì lui, dopo aver stretto i denti per il bruciore del cloro sui graffi sulla schiena, si sfilò il costume. Questa mossa mi diede giusto il tempo di respirare e preparami, perché sapevo non mi avrebbe più lasciata finché ne avesse avuto la forza. Infatti, giusto un secondo più tardi, mi spinse contro il muretto. Avevo tutto il suo peso contro, quindi sottrarsi sarebbe stato impossibile, non che lo desiderassi minimamente. Non si sprecò nemmeno ad abbassarmi gli slip, li spostò semplicemente da un lato ed entrò in me come se non potesse più aspettare. Gemetti non appena avvertii la sua presenza e mi aggrappai di nuovo a suo collo. Tenevo gli occhi chiusi e mi concentravo solo su Zayn, come sempre, sul suo respiro scostante e il suo cuore che batteva sotto la mia mano.
-Guardami.-ansimò con la voce rotta. Non accennò a rallentare il ritmo delle spinte finché non lo feci. I suoi occhi erano illuminati dall'adrenalina e mi guardavano attenti, finalmente iniziò a diminuire l'intensità delle spinte e addolcì il ritmo a cui stavamo facendo l'amore. Lui venne e buttò la testa all'indietro senza mollare la presa sui miei fianchi. Grugnì dal piacere e mi guardò negli occhi, io abbassai lo sguardo e lui gemette il mio nome, infilandomi le mani tra i capelli.
Finalmente venni anche io, ma Zayn non accennò ad uscire. Mi strinse a se accostando il suo respiro irregolare al mio e mi baciò dietro l'orecchio.
-Ti amo da impazzire.-disse, la voce roca ma regolare.
-Ti amo anche io.- gli assicurai senza staccarmi dall'abbraccio. Tutto attorno a noi riprese a vivere: notai di nuovo gli uccellini spostarsi da un albero all'altro, la radio trasmetteva adesso una hit latina, l'imbrunire tinteggiava la pineta alle spalle di Zayn.
Le sue dita premettero sulla pelle rilassata della mia schiena e mi accorsi che, dove il mio corpo non era a contatto con il suo, iniziavo a sentire freddo.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora