Capitolo 62.

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-Capitolo 62.-

-Elizabeth's POV.-

Tre mesi dopo...

-Non so se ce la faccio.-mormorai vedendo Zayn entrare nella stanza. Storse la bocca in un sorriso rassicurante e si avvicino. Le cose erano sempre così fra noi: aveva un'influenza incredibile su di me, riusciva a farmi stare bene anche quando mi sentivo lo stomaco in gola dalla fifa.
-Puoi fare tutto, Elizabeth.-mi baciò la pelle dietro l'orecchio e posò le mani sulle mie spalle nude. Sospirai e il mio petto si abbassò.
-Ho paura.-ammisi e infilai la camicia bianca che avevo deciso di indossare. La gonna a tubino mi fasciava i fianchi che ero ormai consapevole sarebbero rimasti per sempre molto più burrosi di un tempo. Involontariamente una lacrima mi scivolò sulla guancia.
-Hei, se non ti va, non sei costretta a farlo. Puoi andare lì e spaccare il mondo, oppure puoi aspettare o magari non farlo mai. Chi se ne importa Eli, non devi dimostrare niente a nessuno.-mi accarezzò quella stessa guancia e le sue dita assunsero esattamente la forma del mio viso.
-Voglio farlo. Voglio chiudere questo schifo, dirgli tutto in faccia per essere pronta a ricominciare davvero.-sospirai prendendo il suo polso fra le dita.
-E allora fallo. Io sarò li con te, lo sai.-mi sorrise e io feci lo stesso. Il suo sorriso non era cambiato di una virgola dal giorno in cui l'avevo visto la prima volta da bambina. Forse ora c'era anche del desiderio, okay, ma era l'espressione dell'amore più sincero che qualcuno mi avesse mai dimostrato.
-Sei la mia famiglia.-aggiunse.
-Ti amo infinitamente, spero tu lo sappia.-lo ringraziai con un sorriso che pregai esprimesse tutto quello che provavo per quell'uomo. Lo avevo visto crescere, nel vero senso della parola, ma sia a dieci anni che a venti mi aveva saputo rendere la mano e aveva attraversato il buio così come la luce, senza mai lasciarla e senza mai abbassare la testa.
-Prendo Ayla.-mi avvisò scendendo di sotto. Annuii nonostante lui non potesse vedermi e mi affrettai a passare lo stick di rossetto color corallo sulle labbra. Aggiustai il fondotinta rovinato dalle lacrime e feci lo stesso con l'eyeliner che avevo messo per dare un po' più di sicurezza al mio sguardo.
Stavo assicurando i graziosi orecchini a cerchio d'oro bianco che Zayn mi aveva regalato fra le altre cose al mio compleanno, quando proprio lui con in braccio la bambina comprare in cima alle scale.
-Guarda chi c'è?-disse Zayn addolcendo la sua voce per parlare con la piccola. Mi indicò e Ayla battè le manine. Ogni volta che la vedevo avvolta tra le braccia tatuate di Zayn il mio cuore faceva un doppio salto all'indietro. Ero così fiera di quello che avevamo che mi sarebbe bastato per sorridere per il resto dei miei giorni. La bambina emise un verso di felicità ed io sorridendo andai a prenderla. Appena mi fu in braccio si aggrappò ai capelli che avevo raccolto in una coda morbida e iniziò ad arricciarli attorno al ditino. Rise quando sfregai il mio naso contro il suo come facevo sempre e il cuore mi affondò nel petto.
-Adesso papà ti cambia il pannolino, si?-la stesi sul letto e con la coda dell'occhio sbirciai Zayn. Lui impallidì. Aveva preso moltissima confidenza con la bambina ma non le aveva mai cambiato il pannolino o fatto il bagnetto o cose simili. Risi della sua espressione terrorizzata così decisi di rassicurarlo.
-Coraggio, è facile. Avevi paura anche di tenerla in braccio e ora non la molleresti un secondo!- Ayla agitava le gambine impaziente.
-Non faremo tardi?-cercò di giustificarsi. Scossi la testa e con un cenno gli indicai la piccola. Lui sospirò, visibilmente agitato, e scrollò le braccia lungo i fianchi. Soffiò fuori la tensione e si fregò le mani decorate dai tatuaggi. Come stesse toccando un reperto di quattromila anni prima di Cristo, slacciò le bande elastiche ai lati del pannolino. Quando quello si aprì fece un respiro di sollievo ed io scoppiai a ridere.
-Visto?-lo presi in giro.-Non era così complicato no? Tanto bravo a slacciare reggiseni e poi mi cadi su un pannolino?-
-Ou!-mi fece la linguaccia come un bambino.-È molto più facile quello, credimi.-
Quasi contemporaneamente Ayla scoppiò a piangere, come di consueto.
-Ora sono cazzi tuoi.-finsi che non succedesse ogni volta e che non fosse del tutto normale.
-Cosa?! No, Elizabeth, perché piange? Le ho fatto male? Oddio, che c'è?-era completamente in preda al panico, con un pannolino bagnato in mano e la bambina che si dimenava nuda davanti a lui. La cosa era piuttosto divertente, ma mi intenerì così tanto che decisi di dirgli che era normale che succedesse. Mi chinai sulla piccola e le baciai la pancia facendole le pernacchie, lei progressivamente cessò di piangere e iniziò a ridere felice, scuotendo le manine allegra.
-Ecco, visto?- gli dissi chiudendo il nuovo pannolino. Mi girai e notai che aveva ancora la fronte imperlata di sudore. Scoppiai a ridere e lui mi seguì, decisamente più rilassato di poco prima.
-Ce la fai a metterle il vestito e le scarpine? Dobbiamo andare.-gli dissi tornando agli orecchini ancora sganciati.
Zayn preparò in fretta la bambina e si infilò una camicia a quadri sopra la canottiera nera che gli accarezzava gli addominali scolpiti. Mi guardai ancora una volta allo specchio dopo aver infilato le scarpe col tacco e annuii quando Zayn chiese se fossi pronta.
Passammo a prendere mia madre che, dopo averci baciati tutti, si sedette sul sedile posteriore accanto al seggiolino di Ayla. Iniziò a inondarci di raccomandazioni e a borbottare su quanto fosse un'idea stupida, ma provai ad ignorarla per evitare di convincermene anche io. Zayn posteggiò l'auto nel parcheggio del carcere e spense il motore. Scese per aprire la portiera a mia madre che subito ne approfittò per mormorargli all'orecchio qualcosa tipo "fa attenzione a Elizabeth". Sbuffai, infastidita da queste raccomandazioni come se avessi avuto quattro anni e mezzo, e scesi senza aspettare che Zayn mi aprisse la portiera.
-Stai bene, bambolina?- mi chiese lui guardandomi fisso negli occhi. Mia madre prese la carrozzina della piccola e iniziò ad andare. Annuii seguendo la scena da lontano e Zayn mi posò un bacio su una guancia, poi mi posò una mano sui fianchi per accompagnarmi.
-Mi piaci vestita così, sembri una di quelle segretarie sexy dei film porno.-mi sussurrò poco lontano da mia madre.
-Zayn!-esclamai a bocca aperta fermandomi di scatto.
-Che c'è?-rise mentre lo spintonavo.
-Prima di tutto non era quello l'intento e poi ti pare? Mia madre è proprio lì!-sbuffai concedendomi poi di ridere anche io.
-Io credo si sia accorta che passiamo più tempo senza i vestiti che con.-obiettò indicando con la testa Ayla addormentata in braccio alla nonna.
-Piantala Zay!-lo spinsi ancora e lui mi tirò a se così rischiai anche di inciampare nei tacchi e finire per terra.
-Da quando mi chiami "Zay"?-chiese approfittando del fatto di dovermi reggere per stringermi il sedere. Lo fulminai con un'occhiataccia ma lui sorrise e non si mosse minimamente.
-Non lo so, posso tornare a chiamarti Malik se vuoi. So che ti piaceva molto quando lo facevo...-
-Anche no, lo odiavo.-sbuffò con aria strafottente ricordandomi un po' il ragazzo che mi guardava le tette senza nemmeno sapere il mio nome. Scoppiai a ridere cacciando quell'immagine e mi strinsi a lui, respirando il profumo di ammorbidente che si mischiava all'odore della sua pelle e al leggero aroma di fumo. Ogni tanto lo faceva ancora, ma solo quando aveva bisogno di uno sfogo o di un momento per se. Solitamente mai quando eravamo insieme, tanto meno quando c'era la bambina! Di solito si limitava a fumare quando era con i ragazzi, oppure dopo la palestra o il sesso. Il che spiegava perché quella mattina sapesse di fumo. Zayn mi strinse a se e mi baciò sulla testa.
Amavo il modo in cui mi faceva sentire bene e distrarre così semplicemente quando chiunque altro non ci sarebbe mai riuscito.
-Noi andiamo al parco, non voglio assolutamente che mia nipote conosca quell'uomo.-decretò mia madre interrompendo i miei pensieri.
-Si, nemmeno a me entusiasma l'idea che Ayla incontri Billy.-aggiunse Zayn facendosi improvvisamente serio e protettivo nei confronti della sua bambina.
Non sapevo se fosse giusto che mia figlia non conoscesse mio padre, però, ripensando brevemente a tutto quello che quel mostro mi aveva fatto passare decisi che fosse giusto così. Alla fine aveva aiutato quella pazza sclerotica a cercare di far fuori tutti noi, quindi si, mia figlia non doveva assolutamente sapere dell'esistenza di quell'uomo orribile.
Zayn mi afferrò la mano ed entrammo, io sforzandomi di non correre indietro, lui con una marcia da soldato che avrebbe spaventato chiunque.
-Posso aiutarvi?-chiese un uomo in un gabbiotto attraverso la vetrata antiproiettile.
-Si, io-feci per dire, ma Zayn mi superò per parlare direttamente all'uomo.
-Siamo qui per Minelli.-disse con un tono che non ammetteva repliche.
-Il signor Minelli? Billy?-chiese quello.
-Non merita quell'appellativo, si fidi.-borbottò. L'uomo accennò un sorriso imbarazzato e ci fece cenno di seguirlo.
Quando entrammo nella stanza sorvegliata dove avremmo incontrato Billy lo stomaco mi si rivoltò e mi sentii le viscere sprofondare. C'era solo un tavolo in metallo, quattro sedie e due guardie armate. E lui, ovviamente.
Era seduto dal lato opposto all'entrata della stanza, la barba sfatta, le occhiaie violacee, le guance scavate e il labbro superiore tumefatto.
-Betty.-si alzò, ma fortunatamente la manetta lo tenne ben vicino al tavolo.
-Ciao Billy.-sospirai stringendo più forte la mano di Zayn. Ero pronta a mettere la parola fine al nostro rapporto, per sempre.

N/A: ciao ragazze! So che è un capitolo abbastanza corto, ma spero vi sia piaciuto. Scusate il ritardo ma ero in Egitto e devo dire che mi sono divertita un mondo. Ora non sono a casa ma in Sicilia da una mia amica ma almeno ho internet e posso aggiornare. Fra l'altro ho INIZIATO UNA NUOVA FF!! Vi prego di passare perché secondo me potrebbe piacervi, è sempre su Zayn e la trovate fra le mie opere: si chiama "Paradiso all'improvviso.". Aggiorno questa appena arriviamo a 20/25 commenti e 35/40 voti. Un bacio, fatemi sapere. Elisa, xx.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora