I - Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono

111 7 2
                                    


Questo piccolo libro di memorie sparse, questo diario, lo dedico a voi, o miei amati lettori. Tra queste pagine troverete il suono dei sospiri del mio cuore e i miei errori giovanili; questi sono i ricordi di in un tempo in cui ero tutt'altra persona da quella che sono diventato.

Io, vi prego, abbiate un po' di compassione per queste mie lacrime e questi miei pensieri, abbiate pietà per le mie tristi parole, per le mie vane speranze e le mie inutili sofferenze. Spero sinceramente che mi perdonerete...

Ma, soprattutto, spero mi perdoneranno quelli che, avendo amato in passato, riusciranno a capirmi, poiché sanno bene cosa voglia dire essere innamorati e cosa provochi dentro di noi l'amore.

Ora mi accorgo come in quei tempi ormai lontani, proprio per questi miei sentimenti, sono stato preso in giro a lungo da tutti, e adesso ricordandolo spesso mi vergogno di me stesso.

Solo ora finalmente mi accorgo di come la mia vergogna sia frutto proprio di quelle illusioni e me ne pento amaramente.

Solo ora infine riconosco che tutti questi vani desideri, i miei come tutti i desideri dell'uomo, sono solamente brevi sogni e inutili illusioni.

Valete,

FP

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora