XXI - Mille fiate o dolce mia guerriera

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Cara Laura,

Sono state tante le volte in cui ti ho confessato il mio amore, perché non riuscivo più a sopportare la sofferenza che mi divorava da dentro, causata dal tuo sguardo, che ignorava i miei sentimenti. Ma trovo giusto il fatto che non rivolgi il tuo interesse tanto in basso, tu che ai miei occhi sei la perfezione.

L'amore immenso che provo per te mi porta a deludere le mie stesse ingannevoli speranze: questo amore mi consuma e mi impedisce di rivolgere tale sentimento verso altre donne, nel desiderio appunto di sfuggire a questo profondo dolore che mi provochi dentro.

Da quando ti amo non riesco quasi più a formulare dei pensieri che non siano rivolti a te: io non potrò più possedere il mio cuore come prima che tu lo rifiutassi, esso appartiene e apparterrà per sempre a te e seguirà ogni tua volontà perché non mi importa di altro se non di quello che tu pensi.

A malincuore non posso far altro che scacciare via i miei sentimenti, o almeno provarci, e disprezzarli come fai tu, e di conseguenza non ricevere alcun conforto per questa mia tristezza che mi accompagnerà per tutta la vita. Sì, perché sarai nei miei pensieri in eterno ed il mio cuore sarà per sempre la tua casa.

Questa tristezza insopportabile non mi permette né di stare da solo né di innamorarmi di altre donne. Penso che mi sarà negata per sempre la possibilità di essere felice...

La colpa di questa mia infelicità è di entrambi: mia, certamente perché ho finito per scacciare via i miei sentimenti, ma anche tua per non averli accettati.

Tu sei l'unica al mondo che potrebbe soccorrere la mia felicità e salvarla... ma hai scelto di non farlo.


(Giorgia Accolla - 3Fling)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora