XX - Vergognando talor ch'ancor si taccia

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Cara Laura,

mi vergogno davanti a te perché non ho ancora esaltato veramente la tua bellezza attraverso le mie rime. 

Mi ricordo della prima volta che ti ho vista, in quel momento capii che nessun'altra donna mi avrebbe mai fatto dimenticare di te. Ma lo scrivere di te mi fa diventare le braccia pesanti e perciò non riesco ad esprimermi. La mia mente non troverà mai parole adeguate per descrivere il tuo splendore: è come se il cervello si gelasse. 

Molte volte ho cercato di dichiararmi, ma, appena aprivo la bocca per farlo, le parole mi morivano in gola. Insomma, quale parola sarebbe giusta per descrivere e rivelare il sentimento che provo per te? Molte volte allora ho provato a scrivere di te, ma anche così la paura assaliva tutto il mio corpo. Laura, in verità, non sono mai riuscito a scriverti veramente nulla.


(Nicola Granzotto - 3Isu)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora