XXII - A qualunque animale alberga in terra

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O stelle! Cala anche oggi la sera su questo infelice giorno. Mi affaccio alla finestra e penso che qualsiasi animale che vive sulla terra, ad eccezione delle bestie notturne, si dà da fare durante il giorno: caccia, costruisce il nido, educa i propri cuccioli, trova il proprio compagno. Però, al tramonto, fa ritorno alla propria tana e riposa fino all'indomani.

Per me, invece, dall'alba, quando tutte le altre creature si risvegliano, e per tutto il giorno, non arriva mai un momento di pace: col buio mi affanno e rimpiango la luce, quando qui scende la notte e il giorno splende in un'altra parte del mondo, vi osservo, o stelle, e vi maledico, e maledico l'essere nato così sensibile, e maledico il giorno in cui sono nato, che mi fa sembrare anche ora un uomo così barbaro.

Mai avrei immaginato che si manifestasse sulla terra, una creatura così feroce, come quella che io rimpiango di giorno e di notte, senza avere pace: anche se sono un semplice mortale, provo un desiderio profondo, che arriva direttamente dal Cielo! Ah, come vorrei che, prima di morire e di finire in Paradiso o all'Inferno, mentre il mio corpo si consumerà così come si consuma ogni cosa sulla terra, lei provasse un po' di affetto per me! In un attimo sarebbero ricompensati anni di attesa! Come vorrei stare con lei per una sola notte, senza che questa finisca mai; come vorrei che lei non desiderasse sfuggirmi come Dafne fece con Apollo! Ma tutto questo rimarrà solo un desiderio: morirò solo, e sarà più facile che il cielo di giorno si riempia di stelle, piuttosto che si realizzi il mio desiderio.


(Camilla Bedin - 3Fling)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora