VII - La gola e 'l somno et l'otiose piume

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Oggi, guardando il mondo e osservandolo attentamente, mi accorgo che è pieno di vizi, gli stessi che resero celebri Ciacco, Belacqua e Francesca, allontanandoli dalle virtù. Parlo dei vizi di gola, di pigrizia e lussuria.

Oltre ad osservare il mondo, alle volte mi capita di guardare anche il cielo, che vedo privo di stelle, le stesse che con la loro splendente luce influenzano la vita di noi uomini.

Penso che al giorno d'oggi chi si dedica alla poesia sia visto con stupore e preso per folle. Per questo mi chiedo se ai nostri tempi vi sia ancora gente che cerchi di entrare nell'olimpo dei poeti, avvolti da corone di alloro e mirto, foglie che mi sono da tempo familiari.

Poi sento dire dagli avari e dalla gente del popolo in generale, che la filosofia e la poesia non portano alcun guadagno.

Nonostante tutto, se qualcuno che aspira a questa vita potesse sentirmi gli direi di proseguire la sua strada, la nostra strada, piena di onori e di uomini illustri, anche se la sua compagnia sarà poca e i compagni di viaggio ancora meno.


(Amedeo Foscarini - 3Isu)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora