XLVII - Io sentia dentr'al cor già venir meno

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Ѐ nel silenzio della mia stanza che i miei pensieri iniziano a venire a galla, continuano a rimbombare nella mia testa, come una sorta di eco.

Laura, non sai quante volte mi sono sentito privo di vita solo perché non ti ho qua, al mio fianco: tu risvegli gli spiriti vitali che ho in me.

Nonostante la consapevolezza di desiderarti così tanto, avevo scelto di non intraprendere la strada che porta il mio cuore verso di te, ma adesso non posso far altro se non bramarti, tenendo stretto a me questo desiderio, con quella paura che possa cessare di esistere. Alla fine, però, mi sono deciso: ho deciso di seguire il mio cuore, ho deciso di intraprendere ancora una volta la via che mi conduce a te, sebbene la mia mente continui a portarmi altrove con la paura di trovarmi ancora una volta a soffrire per te.

So bene quanto io possa sembrare ridicolo in questo momento, ma l'impulso di perdermi di nuovo in quei tuoi bellissimi occhi mi guida verso di te, vergognoso ed esitante, stando attento a non risultare troppo molesto al tuo sguardo. Solo il tuo sguardo riesce a darmi la forza di vivere di cui ho tanto bisogno, forza che riesce a prolungare la mia vita, anche solo per un piccolo istante. Mi sorge però un dubbio: per quanto tempo potrò vivere ancora se non obbedisco al desiderio che mi porta a te? Sarò onesto, so che l'amore che provo per te un giorno mi porterà alla rovina, ma non mi interessa, perché so anche che, nonostante questo, sarai sempre un'ancora di salvezza per me, quell'ancora che continuerà sempre a rendermi felice, dandomi la forza di continuare a vivere, anche semplicemente illudendomi di poterti avere un giorno al mio fianco per il resto delle nostre vite.


(Dalida Binotto - 3Asu)

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