XVIII - Quand'io son tutto vòlto in quella parte

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Penso troppo a Laura. 

La mia mente è come rapita dall'immagine del suo bel volto. Ripenso alla forza che mi muove e mi pervade tutto il corpo, vagando brutalmente da una parte all'altra tra i miei pensieri. 

Mi intimorisce la fragilità del mio cuore vulnerabile e percepisco la mia fine avvicinarsi. Vago allora come un cieco che anche senza veder nulla ugualmente cammina, senza sapere dove va. 

Fuggo così dai tentativi della morte di prendermi con sé, ma non riesco a correre abbastanza veloce per liberarmi da questo pensiero fatale che mi accompagna da sempre. 

Vago in solitudine, perché parole e pensieri così disperati e distruttivi farebbero piangere la gente: io voglio piangere da solo.


(Ambra Storgato - 3Isu)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora