LXI - Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno

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Sono appena rientrato dal mio viaggio a Napoli, sono stanco e affaticato, eppure il mio pensiero non si é mai staccato da lei, la mia amata Laura.

Mi perdo nelle mie fantasie e viaggio nella mia memoria. Ricordo il giorno in cui l'ho vista per la prima volta, quella mattina del 6 aprile 1327, quando il mio cuore si è riempito di vera gioia. Ricordo ancora in maniera vivida quel giorno, benedico quel momento e quel preciso istante in cui i suoi occhi e quel suo dolce sguardo mi hanno catturato. Ricordo di essere stato colpito all'improvviso da un sentimento, da un amore immenso, che, come una freccia, si è spinto dentro di me, fino ad arrivare al mio cuore. Tuttavia in quel momento non ho provato solo amore, ma anche un dolore che ora mi vede combattuto tra l'angoscia e la dolcezza di quel ricordo. Il suo nome era sempre sulla mia bocca, tante sono state le volte in cui io l'ho chiamata invano. Lei non immagina neanche quante lacrime e quanto dolore ho provato a causa sua e a causa di quel desiderio inappagabile a cui ho dovuto piegarmi.

Ormai Laura è famosa in ogni dove grazie alle mia poesia, che così spesso parla di lei. Il mio pensiero è sempre rivolto alla mia amata e, oltre a lei, non c'è posto nella mia mente per nessun'altra.

Sento le palpebre che cominciano a calare, forse è meglio che io vada a riposare un po'.

So che anche questa notte mi coricherò sereno nel mio letto, poiché il mio primo pensiero appena sveglio sarà rivolto a lei.


(Naike Geronazzo - 3Asu)

Il diario di Francesco PetrarcaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora