XII - Se la mia vita da l'aspro tormento

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Guardo fuori dalla finestra e osservo impotente gli alberi che vengono squarciati dai fulmini e le acque del fiume agitate dal vento, ma, in mezzo a tutto quel turbamento, un raggio di sole filtra attraverso questa piccola lastra di vetro, portando dentro di me la speranza che tutto cessi con lo scorrere del tempo. 

Mi trovo nella mia piccola dimora a Valchiusa, sulle rive del fiume Sorga. Ma neanche in questo amato luogo riesco a trovare la calma, poiché nessun luogo può liberarmi dal mio intimo tormento. Scrivo nelle pagine di questo diario proprio per evadere da quella realtà e dal mio stato interiore, immaginandomi situazioni ideali che possano annullare la mia pena d'amore.

Un mio grande desiderio, ora che mi trovo nell' età della giovinezza, è quello di poter sfuggire dall'amore e dagli affanni che questo mi ha procurato e che ancora mi procura. Mi auguro di godere almeno in età matura delle gioie negatemi precedentemente: questo pensiero si spinge a tal punto che immagino di poter vedere Laura nell' età più avanzata, quando la sua bellezza sarà ormai sciupata, il colore dei suoi occhi si spegnerà, i suoi capelli diventeranno grigi, non indosserà più i vestiti colorati, adatti all' età giovanile, e si scolorirà quel viso che mi rende assai timoroso e incerto di lamentarmi dei miei dolori: solo allora Amore, quando anch'io sarò vecchio, mi darà coraggio di rivelare a Laura quanti sono stati gli anni dei miei dolori, i giorni le ore. Anche se i miei desideri non sono stati soddisfatti in giovinezza, spero così che almeno in vecchiaia la donna che tanto amo avrà pietà nei miei confronti.


(Elena Precoma - 3Isu)

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